Bazzani: “Il Bologna sta lavorando bene, le soddisfazioni arriveranno. L’Europa non è ancora un obiettivo concreto, la Coppa Italia può far coltivare un piccolo sogno”
Questo pomeriggio, per ripercorrere il processo di crescita iniziato dal Bologna sotto la guida di Sinisa Mihajlovic e fare il punto della situazione in casa rossoblù alla vigilia del match di Coppa Italia contro lo Spezia, abbiamo contattato Fabio Bazzani, ex centravanti bolognese da 220 presenze e 52 gol tra Serie A e B e dal 2017 vice di Serse Cosmi, dopo aver iniziato il proprio percorso da allenatore sulla panchina del Mezzolara. Ecco cosa ci ha raccontato…
Fabio, da tecnico cosa ti ha colpito maggiormente della gestione di Mihajlovic? «La scossa psicologica che ha saputo dare ad un gruppo in una brutta situazione di classifica, con la successiva risalita non solo fino alla salvezza, ma addirittura al decimo posto. Subentrare in corsa non è mai facile perché ti trovi a lavorare con una squadra che non è la tua: Mihajlovic è riuscito nell’impresa non solo perché alla rosa sono stati aggiunti Lyanco, Soriano e Sansone, ma infondendo un carattere e una mentalità propositiva che i rossoblù conservano ancora oggi. L’attuale Bologna ha principi di gioco importanti, e non va dimenticato che Sinisa ha potuto lavorare con la squadra per un periodo di tempo ridotto, prima a causa della sua malattia e poi del COVID. Perché alle buone prestazioni seguano risultati continui ci vuole pazienza, ma la strada è giusta e il mister sta facendo senza dubbio un ottimo lavoro».
L’operato di Saputo ti soddisfa in pieno o pensi che il Bologna dovrebbe già trovarsi nelle condizioni di lottare concretamente per l’Europa? «Innanzitutto bisogna tenere conto che la pandemia e l’attuale situazione sanitaria hanno messo il bastone tra le ruote non solo ai rossoblù, ma a qualunque realtà. Il Bologna comunque può contare su una certa solidità, e questo è merito di Saputo e dei suoi investimenti. Il patron assicura tranquillità finanziaria e solidità strutturale, permettendo a tutti di lavorare con serenità. È normale e sacrosanto che i tifosi guardino soprattutto ai risultati maturati sul campo, ma è anche vero che per il reale salto di qualità di cui si sta parlando, perché ciò che vorrebbe la piazza è che il Bologna miri dritto all’Europa, è necessario un esborso economico veramente importante. In tal senso, al momento, il gap con le prime sei-sette del campionato è ancora molto ampio».
E se qualcuno ti facesse notare che oggi tra le prime della classe c’è il Sassuolo? «Gli direi che adesso il Sassuolo è al secondo posto, ma che i conti si fanno alla fine. Certamente è una società che ha programmato bene ma a sua volta, così come inizia a fare il Bologna, sta raccogliendo ciò che ha seminato nel corso degli anni. I rossoblù portano avanti una bella politica basata su giocatori giovani e forti che in futuro potranno dare delle soddisfazioni, ma va dato loro il tempo di crescere. Se si pensa che il Bologna possa già competere per l’Europa League significa che si è alzata prematuramente l’asticella, difatti nessun dirigente ne ha mai parlato come di un obiettivo primario da centrare».
Dove può arrivare, allora, questa squadra? E se potessi rinforzarla, in che settore interverresti? «Intanto bisogna dire che quest’anno il Bologna al completo non lo abbiamo ancora visto, le prime partite della stagione sono state affrontate senza sette-otto giocatori, buona parte dei quali titolari. Nonostante ciò, se domenica battesse il Crotone arriverebbe a gravitare attorno al decimo posto, segno che la squadra finora è stata più forte delle assenze e che può puntare ad un campionato da metà classifica. Per un obiettivo del genere, mi pare che l’organico vada bene così com’è. Un domani, quando effettivamente si metterà nel mirino l’Europa, si potrà pensare di rinforzare la difesa o di sostituire il portiere, ma per il momento andrei avanti con Skorupski. Forse l’unico profilo che manca è un attaccante più strutturato, visto che Santander è quasi sempre ai box, ma è anche vero che lo stesso ‘Ropero’ non sembra particolarmente indicato per quelle che sono le idee di Mihajlovic».
Domani si gioca Bologna-Spezia di Coppa Italia: quale pensi potrà essere il percorso dei rossoblù nel torneo? «È una competizione che il Bologna deve approcciare pensando di potersi togliere qualche bella soddisfazione. Potrebbe anche essere vista come una scorciatoia per l’Europa, perché un conto sarebbe guadagnarsela al termine di un campionato di 38 partite e un altro ottenerla grazie ad una manciata di gare secche, semifinali a parte. La volontà deve essere quella di andare avanti il più possibile, se si vuole provare a coltivare un piccolo sogno questa è la strada migliore».
Fabio Cassanelli
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