Non accetterò un altro errore di valutazione (Marco Mengoni, ‘L’essenziale’, 2013) – Quello che era stato presentato come uno dei campionati di Serie A più bilanciati e competitivi degli ultimi anni, effettivamente si sta rivelando tale, ma ciò non compromette in alcun modo le ambizioni di un Bologna che, magari non credendoci ancora a pieno, tende il collo e vede l’Europa a soli quattro punti di distanza.
Al termine della 21^ giornata della scorsa stagione, la forbice tra prima e ultima in classifica era di 51 punti, mentre oggi è ‘solo’ di 36. Ai due estremi della classifica si è rispettivamente rallentato un po’ (la Juventus, capolista in entrambe le graduatorie, ha 8 punti in meno rispetto al 2018-2019) e notevolmente accelerato (il Brescia, attuale fanalino di coda, ne ha quasi il doppio del Chievo di allora, 15 contro 8). Questo sta contribuendo a rendere più avvincente una lotta per lo scudetto che lo scorso gennaio appariva già segnata, e agguerritissima una bagarre salvezza che vede il Brescia avere più punti di chi un campionato fa era terzultimo, ovvero il Bologna di Inzaghi.
A proposito di rossoblù, i progressi rispetto all’anno passato sono talmente evidenti che l’attuale undicesimo posto fa quasi gridare vendetta contro un torneo fattosi più equilibrato proprio nell’anno in cui anche i felsinei possono finalmente dire la loro. Eppure, la classifica aggiornata al secondo turno del girone di ritorno ci dice che il Cagliari, attualmente in Europa League, un anno fa sarebbe stato addirittura nono, mentre gli attuali 27 punti sarebbero valsi al Bologna appena la tredicesima piazza. Inoltre, una proiezione basata sui punti ora in dote evidenzia che, se la squadra sarda arrivasse a maggio con la media fatta registrare sin qui, concluderebbe il suo 2020 a 56 punti, dieci in meno rispetto a quelli di cui ebbe bisogno la Roma di Ranieri per strappare l’ultimo ticket europeo.
Complice l’annus horribilis di cui si stanno rendendo protagoniste Milan e Napoli, compagini che ai nastri di partenza vengono sempre pronosticate quantomeno tra le prime sei della classe, il treno per il continente sta viaggiando più lentamente e accoglie passeggeri inediti: il Cagliari, appunto, non demorde, il Parma gli tiene il fiato sul collo, il Verona procede spedito e il di Mihajlovic Bologna è lì, nonostante le mille traversie di una stagione non ordinaria. Numeri a parte, ciò che conta è tutto qua.
Fabio Cassanelli
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