Barrow è tornato, Hickey non si ferma mai, Theate è già un idolo. Mihajlovic azzecca l’assetto e la squadra lo segue
Skorupski 6 – Un solo intervento davvero importante, a bloccare Muriqi sul 2-0. Bravo a tenere inviolata la porta per la terza volta in sette partite.
Soumaoro 7 – L’insegnante d’italiano deve aver lavorato bene: governa senza affanni il suo lato difensivo, nella nuova retroguardia a tre. Vien da chiedersi se fosse davvero la lingua il primo ostacolo di questo difensore roccioso, ben più affidabile di tanti altri visti di recente.
Medel 7 – Centrale di difesa ormai insostituibile, sia a quattro che a tre. Stringe i denti soprattutto negli ultimi venti minuti, quando gioca sostanzialmente su una gamba sola.
Theate 7,5 – Suo il lancio al millimetro per Barrow (1-0), sua la rete del 2-0 che spiana la partita e stordisce una Lazio mai in palla. Dopo il gol esplode sotto la Curva Andrea Costa, a fine gara se ne va solitario sotto la San Luca a regalare la maglia: già idolo.
De Silvestri 6,5 – Partita tatticamente irreprensibile, assicura le giuste coperture e tempi di rientro ottimali. Giusto qualche imprecisione quando cerca il tocco di fino.
Dominguez 7 – Cerniera insostituibile in questo centrocampo, con una qualità di gioco mai meno che raffinata. E soprattutto una continuità di concentrazione impressionante.
Svanberg 6,5 – Fa ammonire gli avversari con il suo gioco basato sul possesso e tempi perfetti d’inserimento. Ottima l’intesa con l’argentino.
Hickey 7,5 – La nuova collocazione, con le spalle più coperte, sembra giovargli. Stantuffo inesauribile, ogni volta che cerca la sortita offensiva si rende pericoloso. Fino a trovare un gol meritatissimo, di destro (ma per lui non fa differenza), con la complicità di Reina.
Soriano 6,5 – Poco vistoso ma molto intelligente in ogni giocata, dà equilibrio alla squadra e si spende fino al fischio finale senza lesinare energie.
Barrow 7,5 – Finalmente un gol alla Barrow: scatto senza palla, rientro al centro e splendido tiro a giro. Poi il corner telecomandato per Theate e il lancio al bacio per Hickey. È tornato quello dei primi tempi: bastava avanzare il suo baricentro, come volevasi dimostrare…
Arnautovic 6 – Sbuffa e scalpita ma non trova il gol, in una partita che il Bologna gioca soprattutto su vie laterali. Ma la sua fisicità si fa sempre valere.
Santander (40′ st) s.v. – Entra a cinque minuti dalla fine, acclamato dai tifosi, più per simpatia che per meriti sportivi.
Bonifazi (43′ st) s.v. – Qualche minuto per rilevare l’esausto Hickey e concedergli la standing ovation.
Vignato (44′ st) s.v. – Giusto il tempo di farsi vedere per concedere il tributo del pubblico anche a Barrow, a risultato ampiamente acquisito.
Mihajlovic 7,5 – Serviva la prova d’orgoglio ed è arrivata. Ma la vittoria sulla Lazio, netta e mai in discussione per un minuto, certifica anche che il gruppo è tutto dalla sua (e che, oltre all’atteggiamento, contano pure le mosse tattiche dell’allenatore). Voto analogo merita il d.s. Bigon: vedere andare a segno tre suoi giovani acquisti (un 1998, un 2000 e un 2002) è un’altra prova del suo ottimo lavoro.
Arbitro Massa e assistenti 6,5 – Metro di giudizio uniforme da parte del direttore di gara, che non sbaglia praticamente nulla e distribuisce cartellini solo quando non può fare altrimenti (falli vistosi o proteste reiterate, come nel caso del nervosissimo Acerbi).
Luca Baccolini
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