Beukema, Castro e Skorupski in copertina, ma è tutto il Bologna di Italiano che cresce a vista d’occhio. E sembra in grado di spiccare il volo
Skorupski 8 – Decisivo almeno due volte su Bellanova e Maldini, due super interventi per riflessi e senso della posizione dentro una partita impeccabile in ogni dettaglio: dove non arrivano i difensori, c’è sempre lui.
Holm 6,5 – Uno dei tanti ex di serata, sicuramente il più velenoso. Si pianta come una spina nella parte alta della fascia e cerca di continuo combinazioni per arrivare al cross o al tiro.
Beukema 8 – Granitico dal 1′ al 95′, quando anticipa sul più bello Samardzic e chiude la porta anche all’ultimo arrembaggio atalantino. Con lui Retegui, capocannoniere della Serie A, non vede mai il pallone.
Lucumí 7 – Deve stare sulle tracce di De Ketelaere e un po’ lo soffre, il belga più volte gli sguscia via e lui cerca di metterci un cerotto come può. Disputa comunque una partita solidissima contro un avversario di tutto rispetto e si conferma uno dei pilastri di questa squadra.
Lykogiannis 7 – Stasera libera meno del solito il suo sinistro, ma quando lo fa pesca la testa di Castro con una parabola sopraffina e si rivela ancora una volta determinante.
Freuler 7 – L’Atalanta è caduta in piedi rimpiazzandolo con Ederson, ma intanto stasera il turno lo passa lui con pieno merito a forza di chilometri macinati, palloni ripuliti e scelte intelligenti.
Pobega 7 – Presenza corposa in entrambe le aree, ha due occasioni per segnare e ne argina alcune agli avversari. In attesa che Ferguson ritorni al suo massimo livello, il ‘tuttocampista’ è lui.
Odgaard 6,5 – Riproposto in fascia, tenta qualche imbeccata e una conclusione, spendendosi tanto in fase difensiva. Poco meno di un tempo, poi il flessore lo tradisce proprio durante un ripiegamento.
Fabbian 6 – Non è sempre nel vivo della manovra, ma non disdegna il lavoro sporco e trova pure il modo di attentare alla porta avversaria.
Ndoye 7 – Gioca bene su entrambe le fasce e nella prima parte di gara si accentra anche, non dando riferimenti e cercando lo spunto. Va vicino a mettere la firma sul match con un assist, ma la mira dei compagni non lo premia.
Dallinga 6 – Deve faticare abbastanza per rendere giocabili alcuni palloni non proprio semplici, e lo fa benino. Nella ripresa gli capita una mezza occasione, spalle alla porta, ma non inquadra lo specchio.
Dominguez 6,5 – Ha un’elettricità tale da far sembrare che un suo guizzo sia sempre dietro l’angolo. Parte e riparte, corre e rincorre, ci mette qualità ma soprattutto sostanza, quella che non tutti i calciatori di talento hanno.
Moro 6 – Presenza lucida, ha una delle chance più ghiotte della partita assieme a Pobega. E come e più di Pobega sbaglia, pur da posizione molto invitante, sparando alle stelle.
Casale 6 – Nel finale Italiano passa al 3-4-3 e lo inserisce al centro della difesa. Lui non fa passare nulla, dosando bene aggressività e sapienza difensiva.
Castro 8 – Ingresso furibondo, è un uomo in missione: sgomita su ogni palla e si avventa sul cross di Lykogiannis col fuoco dei bomber navigati, facendo crollare il settore ospiti e spedendo il Bologna in semifinale di Coppa Italia.
Italiano 8 – Ad inizio stagione è stato subissato di confronti, e forse li ha pure sofferti, ma oggi il suo cammino è migliore di quello del suo predecessore: un punto in più in campionato e semifinali di Coppa Italia raggiunte dopo 26 anni. Il Bologna di Vincenzo Italiano era già nato, ora sta crescendo a visto d’occhio. E chissà che presto non riesca a spiccare il volo verso altri traguardi memorabili.
Arbitro Marinelli e assistenti 5,5 – Ndoye riceve almeno il doppio dei falli che gli vengono fischiati a favore, come se Marinelli non si rendesse conto che lo svizzero è bersagliato e non un simulatore. Di puro protagonismo, poi, la scelta di allungare il recupero finale addirittura di un minuto solo per un pallone allontanato da Casale.
Fabio Cassanelli
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Foto: Marco Luzzani/Getty Images (via OneFootball)