Beukema e Ndoye sempre tra i migliori, bene anche Lykogiannis. Iling-Junior rileva uno spento Orsolini ma non fa meglio di lui
I voti ai protagonisti di Bologna-Parma 0-0.
Ravaglia 6,5 – Quasi non si sporca i guanti nell’arco del match, poi nel recupero è bravissimo ad opporsi a Mihaila, evitando che la partita dei suoi prenda una piega ulteriormente grottesca.
Holm 6 – Fisicità e corsa senza troppe pause alla prima da titolare. Nella ripresa può sciogliere del tutto le briglie e supportare con continuità la fase offensiva alla disperata ricerca del gol.
Beukema 6,5 – Attualmente uno dei centrali più convincenti del campionato, affronta con la stessa attenzione una trasferta a Liverpool e il derby domestico di oggi.
Erlic 6 – Difensore poco appariscente, uno degli ex di giornata gioca una partita ordinata e in due occasioni non va nemmeno lontano dal gol su calcio d’angolo.
Lykogiannis 6,5 – Ad oggi il titolare in campionato è lui e se lo sta strameritando: anche oggi prova convincente sia dietro (contenendo Cancellieri) che davanti (spunti e traiettorie sempre velenose).
Aebischer 5,5 – Interessanti, ma a vuoto, gli inserimenti a riempire l’area per un giocatore che ha altri punti di forza (nei quali, paradossalmente, oggi fatica di più). Italiano all’intervallo decide che tanto vale sostituirlo con Fabbian.
Freuler 6,5 – Facilitato nel ruolo di schermo dall’inferiorità numerica parmense, recupera palloni a bizzeffe e permette alla squadra di stanziare stabilmente negli ultimi venti metri avversari.
Moro 5,5 – Un’ora di gioco ordinata ma senza lasciare alcun segno, poi Italiano getta nella mischia Urbanski auspicando qualche guizzo offensivo in più.
Orsolini 5 – Senza più fascia da capitano al braccio e con un po’ meno responsabilità addosso, non riesce comunque a risvegliarsi: al momento è l’ombra di se stesso.
Castro 6,5 – Come uomo squadra sembra crescere di partita in partita, l’istinto da bomber invece ce l’ha nel DNA e oggi non trova il gol solo per una questione di centimetri.
Ndoye 6,5 – Il giocatore più bersagliato di tutta la Serie A, sempre vivacissimo, provoca persino l’espulsione di un avversario, ma nemmeno questo basta al Bologna per trovare l’acuto decisivo.
Fabbian (1′ st) 6 – Cerca con ostinazione di sbloccare una partita stregata, dividendosi l’area con Castro e avventandosi su qualunque pallone alto venga crossato in mezzo.
Iling-Junior (1′ st) 5 – Imprecisione a gogò, la partita si incanala nei binari giusti per un giocatore dalle sue qualità ma l’inglese sbaglia quasi tutto e a tratti è persino dannoso.
Urbanski (16′ st) – Ormai la sua personalità non sorprende più, gioca da veterano e si unisce ai tentativi di sbloccare quello zero sul tabellino.
Karlsson (33′ st) 5,5 – Una pallaccia persa e un destro deviato che dà solo l’illusione del gol. Un gol che avrebbe potuto cambiare non solo il pomeriggio del Bologna, ma l’intera stagione dello svedese.
Miranda (33′ st) 5,5 – Ci sono momenti in cui non ti puoi permettere di sbagliare uno stop che porterebbe al cross: l’ultimo possesso di un’abbordabile partita casalinga ferma sullo 0-0 è uno di questi.
Italiano 5,5 – In superiorità numerica per quasi un tempo intero, il Bologna pianta le tende davanti all’area ducale ma la cronica incapacità di segnare conduce all’ennesimo pareggio. Il mister le prova tutte per arrivare alla vittoria, tranne la doppia punta: forse col Parma in dieci e i tanti laterali di spinta in campo si poteva buttare nella mischia Dallinga insieme a Castro.
Arbitro Di Bello e assistenti 6 – Al 53′ ci vuole il VAR (Mazzoleni) per correggere da giallo in rosso il cartellino a Coulibaly, colpevole di una brutta entrata sulla caviglia di Ndoye. L’arbitro non punisce qualche eccessiva perdita di tempo ospite, specie dopo l’inferiorità numerica, ma nel complesso è autore di una direzione equa e coerente.
Fabio Cassanelli
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)