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Castro e Ndoye in costante ascesa, Pobega ci ha preso gusto. Sulla sinistra errori decisivi che costano altri punti pesanti

Castro e Ndoye in costante ascesa, Pobega ci ha preso gusto. Sulla sinistra errori decisivi che costano altri punti pesanti

Ph. Valerio Pennicino/Getty Images (via OneFootball)

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Skorupski 6 – Attento su Vlahovic al calare del primo tempo, poi la Juventus non crea nient’altro eccetto le palle gol convertite da Koopmeiners e Mbangula, semplicemente imparabili.

Holm 6,5 – Spinge e disegna una palla splendida per l’1-0 di Ndoye. Nel finale, quando c’è bisogno di contenere e lui ha appena rischiato tantissimo con una scivolata in area su Mbangula, viene rilevato dal più accorto Posch.
Beukema 6,5 – Meno vistoso di Lucumí, altrettanto solido. Non fa correre pericoli ai suoi e i gol subiti arrivano per errori altrui.
Lucumí 6,5 – Unico brivido, un colpo di tacco in area con cui lascia lì il pallone per Conceição. Poi gioca un’altra grande partita, con personalità e spregiudicatezza.
Miranda 6 – Meritava di più fino alla pallaccia che tenta di indirizzare verso Iling-Junior e invece spalanca il contropiede juventino, regalando ai padroni di casa un immeritato pareggio.

Freuler 6,5 – Se il Bologna può permettersi di giocare con quattro elementi offensivi più un incursore come Pobega, il merito è anche di uno straordinario equilibratore come lui.
Pobega 7 – Giocatore di fatica e qualità. Seconda rete consecutiva dopo quella in Coppa Italia, oggi opta per lo scavetto morbido dopo aver divelto la porta del Dall’Ara.

Ndoye 7,5 – Centra un palo, svaria per tutto il campo così da rendersi meno prevedibile, difende e riparte, lascia sul posto e fa ammonire avversari, sfonda la rete con un missile imprendibile: fantastico.
Terzo gol in due partite, anche oggi partendo da destra. Due indizi fanno una prova.
Odgaard 6 – L’ammonizione che rimedia alla mezzora spacca in due i suoi 60 minuti in campo: bene nella prima parte di gara, nella seconda la sua intensità risente un po’ del giallo che gli pende sulle testa.
Dominguez 6 – Come Miranda, per carattere e guizzi dovrebbe ricevere un voto più alto, ma è lui a non seguire la sovrapposizione di Danilo che spalanca le porte al primo gol bianconero.

Castro 7 – Combina garra e velluto con impressionante facilità. Pianta il fisico per favorire la battuta a rete di Ndoye, che scheggia il palo, poi col tacco spalanca un’autostrada a Pobega, come Zirkzee l’anno scorso aveva fatto con Ferguson. Gioca, lotta, si prende pure un giallo evitabile e si conferma trascinatore.

Fabbian (15′ st) 5,5 – Spesso in leggero ritardo sulle palle contese, proprio quelle che dovrebbe contribuire a ripulire. E non c’è ancora traccia del giocatore a cui l’anno scorso i gol sembravano letteralmente sbattere addosso.
Dallinga (35′ st) 5,5 – Non è la prima volta che, uscito Castro, il BFC non riesce più a tenere una palla oltre il centrocampo. Se Italiano saprà rivitalizzare anche lui, farà un enorme favore alla squadra e alle casse rossoblù: per ora l’olandese è un oggetto misterioso da 18 milioni.
Moro (35′ st) 6 – Appena entrato scherma un inserimento di Koopmeiners uguale a quello che aveva portato al gol, evitando la doppietta dell’olandese e purtroppo solo rimandando il 2-2.
Iling-Junior (39′ st) s.v. – Miranda gli gioca una palla sanguinosa, lui nel dubbio scivola. Ingresso opaco: ad eccezione del gol di Como e di qualche lampo contro il Monza, l’inglese non ha praticamente mai inciso.
Posch (39′ st) s.v. – Chiamato a contenere gli ultimi assalti juventini, si destreggia senza fronzoli né errori.

Italiano 6,5 – Per 70 minuti domina la Juve di Motta allo Stadium, poi prende due gol a causa di due sbavature individuali, uno dei quali al termine di un contropiede incassato nel recupero. Più che una pagella è un compendio della sua carriera in Serie A, compresi quegli errori a cui proprio non riesce a porre rimedio.

Arbitro Marchetti e assistenti 5 – Per la sala VAR niente rosso a Kalulu al 26′ dopo il tocco su Odgaard (non visto dall’arbitro, che non estrae nemmeno il giallo): Perin viene ritenuto in vantaggio, quindi niente chiara occasione da gol. Manca almeno un’ammonizione a Conceição, autore di diversi falli e proteste vistose, mentre la tacchettata di Koopmeiners sulla tibia di Fabbian all’86’ meriterebbe una revisione al monitor. Nessun dubbio, invece, sul rigore chiesto da Mbangula poco prima del suo gol: il tocco di Holm è lieve o forse non c’è proprio.

Fabio Cassanelli

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Foto: Valerio Pennicino/Getty Images (via OneFootball)