Dominguez guida la rimonta di un Bologna in affanno. Barrow croce e delizia, ottimo l’impatto di Rabbi
Da Costa 5,5 – Incerto coi piedi, comincia un primo terribile quarto d’ora di errori a ripetizione. Poi torna in sé e para l’ordinario. Graziato varie volte dagli spezzini e salvato da Danilo, che si immola su Nzola evitando il 3-1.
De Silvestri 6 – Garantisce quella spinta offensiva che fino al 90′ e oltre serve a tenere alto il baricentro: prezioso. La sua esperienza si percepisce soprattutto in assenza di Palacio nei minuti finali.
Danilo 6 – Senza la sua faccia, piazzata tra Nzola e la porta, lo Spezia avrebbe trovato il 3-1 per chiudere i giochi. È un suo intervento a tenere in vita la partita di un Bologna che mai e poi mai sembrava dar segni di reazione. E invece…
Paz 6 – Mettiamoci nei suoi panni: mai utilizzato, trattato come un eterno pacco postale di qua e di là dall’oceano, su e giù per l’Italia. Entra, è incerto, sbaglia parecchio, ma alla fine mantiene quella carica agonistica che a molti altri manca: sufficienza di fiducia.
Tomiyasu 5,5 – Se è vero che vale 30 milioni, come disse una volta un dirigente, lo deve ancora dimostrare. Adattato a terzino sinistro si applica con diligenza, ma più spesso viene superato in velocità. Certe amnesie, con squadre più autorevoli, sarebbero costate care.
Medel 6 – Costretto a intervenire in aiuto della difesa più volte di quanto sia tenuto a fare. Porta a casa la sufficienza con la generosità.
Dominguez 6,5 – Riapre la partita con una rasoiata al 27′ della ripresa. È il migliore del reparto arretrato, difesa compresa. Esce per un affaticamento.
Palacio 5,5 – Il 6 a Rodrigo è quasi sempre dovuto. Oggi parte in fascia e gioca oltre le sue possibilità fisiche, letteralmente si spreme, ma non basta a dare idee e soprattutto gol al Bologna.
Soriano 6 – Non incide molto, ma la zampata finale, quel rigore conquistato nel recupero del recupero, gli varrebbe voti altissimi. Se solo Barrow lo capitalizzasse.
Vignato 5,5 – Molta voglia ma anche molto fumo, in uno dei momenti più fumosi della partita. Ci prova, si vede che ha talento da vendere, ma Sinisa lo toglie dai giochi per primo. Forse non senza motivo.
Barrow n.g. – Provateci voi a dare un voto a un giocatore che latita per tutta la partita, s’inventa un gol da cinquanta metri al 92′ e poi spreca il rigore del colpaccio, contro la stessa squadra, allo stesso minuto e con lo stesso punteggio della Coppa Italia. Boh? Croce e delizia di un Bologna folle.
Svanberg (10′ st) 6 – È il primo ad entrare (al posto di Vignato) e lentamente il Bologna cambia con il suo ingresso in campo. Aggiunge quella qualità che era mancata fino a quel momento.
Baldursson (36′ st) 6 – Buon impatto sulla gara: attento, concentrato e propositivo.
Poli (36′ st) 6 – Pochi minuti ma di personalità, alla Poli.
Rabbi (39′ st) 6,5 – Dispensa qualche pedata agli avversari, sradica il pallone da cui nasce il 2-2 di Barrow e recupera quello – apparentemente perso – che poi porta al rigore su Soriano: coraggio, grinta e personalità che saranno piaciute a Sinisa.
Mihajlovic 6 – Rischia di perderla, di fatto la perde, se Barrow non s’inventasse quell’eurogol. Poi rischia di vincerla, e non la vince perché dal dischetto ripropone, quasi masochisticamente, lo stesso giocatore che aveva sbagliato il rigore decisivo in Coppa Italia. Il Bologna non meritava di vincere, forse nemmeno di pareggiare. Ma lo ha fatto, nonostante tutto.
Arbitro Giacomelli e assistenti 7 – Ottima gestione dei falli e dei cartellini e una on field review sacrosanta, a tempo scaduto, dopo segnalazione del VAR Cecconi. Direzione pressoché impeccabile che il Bologna ha pensato bene di non sfruttare a pieno.
Luca Baccolini
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