Gran primo tempo di Beukema, sorprende la verve di Iling. Pobega non sbaglia mai, Ndoye spesso, Casale solo una volta ma è fatale
I voti ai protagonisti di Sporting Lisbona-Bologna 1-1.
Ravaglia 6,5 – Ostenta una personalità e una sicurezza non comuni, prendendosi anche delle licenze sul posizionamento. Non viene premiato con l’imbattibilità, ma in una serata in cui gli avversari non lo assediano riesce lo stesso a mettersi in mostra.
Holm 6 – Sette per l’attacco, cinque per la difesa. Cross affilati che chiedono solo di essere spinti in porta, ma anche tanta fatica in copertura e un giallo che gli costa la sostituzione dopo 45 minuti.
Beukema 6,5 – Trova un altro legno europeo e la sponda per il gol di Pobega. La ripresa la guarda meritatamente dalla panchina, tirando un po’ il fiato in vista del campionato.
Casale 5,5 – Basta un attimo per sporcare la prestazione di un difensore, l’attimo d’anticipo con cui Harder arriva sul pallone, bruciandolo e trovando il pareggio.
Miranda 6 – Non spinge quanto Holm, ma soffre significativamente meno.
Ferguson s.v. – Infortunio muscolare che non ci voleva, proprio ora che stava recuperando da un lungo stop. C’è da sperare che il fastidio accusato non lo costringa troppo in infermeria.
Pobega 7 – Segna anche grazie ad un po’ di quella fortuna che avrebbe fatto comodo prima, nel torneo. Trova così il primo gol italiano e in trasferta della Champions rossoblù e va anche vicino alla doppietta: serata da ricordare.
Ndoye 5,5 – Ci sono due lati, il quattrocentometrista e l’attaccante. Le sue fiammate sono sempre sorprendenti, ma è frustrante che un giocatore offensivo sia così pesantemente impreciso ogni volta che tenta di inquadrare la porta.
Fabbian 6,5 – Sul piano fisico la partita si fa più complicata del previsto sin da subito, perché a causa dell’uscita di Ferguson è costretto a tanta lotta e tanta corsa in più. E lui, cosa non scontata quest’anno, risponde presente.
Iling Junior 6,5 – Tolto l’exploit col Como, la sua miglior apparizione in rossoblù. Palpabili la sua concentrazione e la voglia di fare bene, magari bissando la storica rete col Dortmund: prestazione da rimarcare.
Castro 6 – Non accade spesso che una difesa riesca ad imbrigliarlo sino a renderlo sostanzialmente inoffensivo. Oggi va così, ma l’encomiabile sacrificio al servizio dei compagni gli vale comunque la sufficienza.
Moro (10′ st) 5,5 – Opta quasi sempre per la soluzione meno banale, ma spesso il coraggio non è seguito dalla consueta pulizia.
Erlic (1′ st) 6 – È ai margini del progetto e viene chiamato a giocare un tempo di una partita senza scopo: non è facile mantenere la spina attaccata, lui però non si fa disprezzare.
Lykogiannis (1′ st) 5,5 – Impiegato a destra per non rischiare l’inferiorità numerica (Holm ammonito), non può agire con la naturalezza che ha sull’altra fascia. Ed è proprio dalle due parti che nasce l’azione del pareggio portoghese.
Odgaard (30′ st) s.v. – Entra quando la situazione è tatticamente inedita e finisce per ricoprire una posizione ibrida che non rende giustizia alle sue qualità.
Dallinga (34′ st) s.v. – Castro fatica ad avere un pallone giocabile in 80 minuti, non si può pretendere che lui ce la faccia in un quarto d’ora.
Italiano 7 – Ottiene dai suoi ragazzi il 100% in una gara che purtroppo non ha nulla da dire. Risultato: pressing asfissiante per lunghi tratti, imposizione del proprio calcio anche in casa dello Sporting e competizione lasciata a testa altissima. Si è messo in mostra pure lui, in questa Champions.
Arbitro Bastien e assistenti 5 – Il francese sbaglia un fischio dopo l’altro: non vede falli evidenti, premia le simulazioni, sventola gialli con eccessiva facilità. È sconsolante che la UEFA non possa proporre niente di meglio per la sua coppa più prestigiosa.
Fabio Cassanelli
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Foto: Carlos Rodrigues/Getty Images (via OneFootball)