I voti ai protagonisti di Bologna-Lecce 1-0.
Ravaglia 6 – Poco sollecitato, si dimostra comunque all’altezza del turnover chiesto da Italiano e in termini di padronanza non fa rimpiangere Skorupski, rispondendo anche presente su Krstovic al 23′.
De Silvestri 6 – Tra i ventidue in campo è il più vecchio di tutti. Di alcuni, potrebbe quasi essere il padre. Ma alla fine risulta uno dei più energici, ed esce tra gli applausi meritati di tutto lo stadio.
Beukema 6 – Staziona spesso come ultimo baluardo, non corre e non fa correre alcun pericolo alla squadra.
Lucumí 6 – Intelligente nel leggere in anticipo i lanci avversari. Si prende spesso la libertà di avanzare come regista aggiunto, anche se il piede non è sempre vellutato.
Miranda 6,5 – Parte impacciato, con cross di facile lettura per i salentini. Ma mentre gli altri calano d’intensità, lui cresce, continua a spingere e migliora la precisione. Fino al traversone bello e decisivo per la testa di Orsolini.
Moro 6 – Molto presente all’interno della manovra rossoblù, ma senza particolari illuminazioni. Dal 57′ viene risparmiato in ottica Champions, dove fin qui è sempre partito titolare.
Freuler 6 – Solita presenza ubiqua a sostegno dei compagni, a ridosso dell’intervallo commette un errore a porta vuota che sarebbe potuto costar caro, senza l’incornata finale di Orsolini.
Orsolini 7 – In difficoltà per i primi ottanta minuti, ma gli ultimi dieci sono da grande giocatore: prima serve alla perfezione Fabbian, che spreca, poi si fa trovare al posto giusto nel momento giusto: incornata da numero 9 e terzo gol di fila.
Odgaard 5,5 – Confermato trequartista dietro a Castro, lotta e si danna l’anima come di consueto ma finisce stritolato nelle maglie avversarie, strette e avviluppate come uno shanghai.
Ndoye 6,5 – Guizzante ma braccato a ogni metro, cerca la porta senza troppa mira né fortuna (e non è una novità). Spende un giallo saggio trattenendo Pierotti, poi ci mette lo zampino servendo Miranda nell’azione del gol.
Castro 5,5 – Una bella incornata a fine primo tempo, sui cui è bravo Falcone, e poco altro. Bene nel pressing, ma nei duelli a centro area fatica molto contro i colossi Gaspar e Baschirotto.
Dallinga (12′ st) 5,5 – Il mistero si infittisce. Qualche tocco interessante, ma in generale sembra sempre in ritardo, senza armonizzarsi col gioco dei compagni né con le contingenze delle singole azioni.
Urbanski (12′ st) 6 – Si fa ammonire quasi subito, ma è innegabile che il suo ingresso in campo alzi il ritmo e il tono del centrocampo.
Fabbian (12′ st) 6 – Un colpo di testa sottoporta che con più determinazione e precisione poteva trasformarsi anzitempo nell’1-0. Ma il suo impatto, per verve e pericolosità, è positivo.
Ferguson (37′ st) 6,5 – Un’ovazione accoglie il suo ritorno in campo dopo 203 giorni di assenza. E la sua mano si vede: entrato da appena tre minuti, manovra un pallone sulla trequarti che diventa l’incipit dell’azione da gol.
Posch (37′ st) s.v. – Presidio attento della fascia destra per far rifiatare De Silvestri nel finale.
Italiano 6 – Non bello, il Bologna, ma alla fine dei conti efficace. Certo, trovare la rete quasi all’ultimo contro la penultima in classifica non è un segnale straordinario, specie in ottica Champions, ma questa vittoria riossigena la classifica e fa marciare la squadra allo stesso ritmo di quella dell’anno scorso.
Arbitro Collu e assistenti 5 – Fischi in ritardo, fischi eccessivi, fischi mancati. Nel complesso malino, per non dire male, il fischietto cagliaritano classe 1990 alla terza direzione in Serie A.
Mario Sacchi
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)