Pobega va in tilt e indirizza la partita, Castro è l’ultimo a mollare. De Silvestri e Miranda soffrono, non impeccabile nemmeno Ravaglia
Ravaglia 5,5 – Meno preciso del solito coi piedi, non è costretto a interventi degni di nota prima che la Lazio lo infili due volte. Sul terzo gol decide troppo tardi di uscire su Isaksen, commettendo un fallo che sarebbe stato da rigore e subendo poi il terzo gol.
De Silvestri 5 – Il totem rossoblù oggi sbanda contro le folate degli avversari, tutti ad un altro ritmo rispetto al suo.
Beukema 5,5 – Prestazione solida anche in una serata complessa, almeno fino al 68′, quando non è impeccabile nella marcatura su Gigot in occasione dell’1-0.
Lucumí 6 – Gioca una buona partita, a maggior ragione considerando il poco riposo dovuto al recente viaggio intercontinentale. La sbavatura giornaliera arriva al 13′ in zona mediana ma non ha conseguenze.
Miranda 5 – Deve rinunciare alla fase offensiva, che è la sua forza, e guardarsi da Lazzari: l’ex Spal ha un passo diverso e più facoltà di spinta, e lo fa soffrire parecchio.
Freuler 5,5 – Deve supportare la corsia di sinistra contro le sgroppate di Lazzari, e non è facile. Dopo il rosso indossa l’elmetto come tutti i suoi compagni, ma il fortino crolla alla metà esatta della ripresa.
Pobega 3 – Svolge un buon lavoro di schermatura su Guendouzi, prima della follia che gli costa il rosso proprio per un’entrataccia sul francese: lì termina la sua partita e, di fatto, anche quella del Bologna.
Orsolini 6 – La sua partita dura solo 45 minuti per necessità, e il rimpianto è forte perché sembrava davvero in serata. Anche in fase difensiva, salvando su Pellegrini e mandando le squadre al riposo sullo 0-0.
Odgaard 5,5 – Lo scenario cambia dopo il rosso a Pobega, e il danese sparisce progressivamente dal campo dopo mezzora in cui si era destreggiato bene nella sua nuova posizione di raccordo.
Karlsson 5,5 – Lazzari gli fa più male di quanto lui non ne faccia a Lazzari. Nell’intervallo esce perché Italiano reinventa la formazione secondo un 4-3-2, rinunciando alle ali.
Castro 6 – Atteggiamento perfetto, senza mollare mai, ma con la squadra in dieci rimane troppo solo là davanti e alla fine, stremato, è costretto a uscire per crampi.
Urbanski (1′ st) 5,5 – Entra per provare a porre un argine all’assalto dei laziali. Invano.
Moro (1′ st) 5,5 – La sua deviazione facilita involontariamente il gol da sottomisura di Gigot. Impatto leggerino, ma l’avversaria e il momento della gara non erano dei più facili.
Fabbian (29′ st) s.v. – A partita già compromessa viene buttato nella mischia più che altro per far rifiatare un po’ lo stacanovista Freuler.
Dallinga (29′ st) s.v. – Sempre poco convinto, ha la chance di vedere la porta e la spreca cercando un colpo di tacco per Miranda: più che fantasia, scarsa cattiveria.
Holm (35′ st) s.v. – Altro oggetto misterioso, rimedia un giallo e commette più di un errore in appena dieci minuti più recupero.
Italiano 5,5 – Il piano partita salta al 35′ con l’espulsione di Pobega, e da lì comincia una lunga apnea. Nell’intervallo toglie Karlsson e Orsolini per rinfoltire il centrocampo, la squadra inizialmente resiste ma a metà ripresa capitola due volte in cinque minuti prima del definitivo 3-0. Rimane il rammarico per come sarebbe potuta andare in parità numerica, unito alla certezza che la seconda sconfitta stagionale è prevalentemente figlia di un episodio avverso e non di un passo indietro generale.
Arbitro Rapuano e assistenti 5,5 – Metro non sempre uniforme, quello utilizzato dal fischietto riminese. In avvio di ripresa la Lazio recrimina per un mani di Moro in area, ma la sala VAR non segnala irregolarità. Discutibile la prima ammonizione comminata a a Pobega, ineccepibile la seconda.
Fabio Cassanelli
© Riproduzione Riservata
Foto: Marco Rosi/SS Lazio/Getty Images (via OneFootball)