Tutto un altro Bologna rispetto alla gara con la Lazio, Soumaoro e il debutto di Antov tra le poche note positive
Skorupski 6 – Il Cagliari ronza vicino alla sua area ma si rende pericoloso solo due volte: al 19′, con un tiro di Simeone ben parato, e nel finale, quando Lukasz viene salvato sulla linea da Schouten dopo inzuccata di Pavoletti. Sul gol di Rugani nessuna colpa.
De Silvestri 5,5 – Quando il Bologna è in possesso, si destreggia come elemento di destra di una difesa a tre, mentre in fase di copertura Nandez gli fa girare la testa almeno un paio di volte.
Antov 6 – Esordio di carattere, forse anche troppo, considerata l’entrata che gli costa un giallo dopo 26 minuti. Il bulgaro mostra comunque buona personalità e sicurezza nei propri mezzi, esattamente come ci si aspettava.
Soumaoro 6 – Simeone gli sguscia un’unica volta, purtroppo decisiva, perché dal seguente corner arriverà il gol avversario. Gli avversari provano in tutti i modi a provocarlo, lui non cade mai nel tranello e offre l’ennesima prestazione di grande solidità.
Mbaye 6 – Dalle sue parti il Cagliari non preoccupa, e l’odierno capitano disputa una partita tranquilla, confermando la sua affidabilità come esterno basso di sinistra.
Dominguez 6 – Mezzora di quantità e lucidità, poi un infortunio che si spera meno grave di quanto non suggeriscano le immagini. In bocca al lupo, Nico.
Svanberg 6 – La conclusione al volo con impegna Cragno non fa che aumentare i rimpianti sulla sua prestazione: avrebbe potuto osare molto di più con gli inserimenti, in una serata in cui centrocampo e attacco sono sembrati spesso troppo scollati.
Orsolini 5 – Avere dei marchi di fabbrica, per un calciatore, può anche essere motivo di vanto. Se i tuoi più recenti segni distintivi, però, sono stop sbagliati, difficoltà nel saltare l’uomo e sventagliate alla cieca nella speranza di trovare la punta, forse è arrivato il momento di chiederti se non potresti dare di più.
Soriano 5,5 – È la luce del Bologna e il Cagliari lo sa. Raddoppiato se non triplicato, fatica parecchio a costruire qualcosa e non nasconde il suo nervosismo.
Sansone 6 – Si abbassa spesso a centrocampo nel tentativo di farsi dare palla, creare spazi e generare occasioni. Salta spesso l’uomo e si fa apprezzare per l’impegno e la vivacità, ma oggi predica nel deserto.
Barrow 5 – Poche cose e fatte decisamente male, un netto passo indietro rispetto alle ultime uscite.
Schouten (32′ pt) 5,5 – A due minuti dalla fine salva un gol già fatto sulla linea di porta e illude i suoi di avere ancora qualche chance di pareggiare. Mezzo punto in meno per l’evitabile ammonizione che gli farà saltare la trasferta di Napoli.
Skov Olsen (19′ st) 6 – Dovrebbe entrare in campo sempre con questa voglia di determinare. Chiama palla, salta l’uomo con regolarità e pennella anche un paio di ottimi cross. La speranza è che la qualità mostrata nella mezzora avuta a disposizione stasera diventi la regola e non l’eccezione.
Vignato (19′ st) 6 – Impegna Cragno con un rasoterra sul primo palo e una bella volée, oltre a sacrificarsi con abnegazione in fase di copertura.
Medel (30′ st) 5,5 – Rientra dopo due mesi fermo ai box e subentra ad un ragazzo di 13 anni più giovane, ma la differenza in termini di brillantezza non si avverte.
Palacio (30′ st) 5,5 – Nemmeno la sua scaltrezza e la sua classe aiutano il Bologna a trovare il pertugio giusto.
Mihajlovic 5,5 – Già in clima Sanremo, è probabile che dopo un primo tempo particolarmente insipido, nello spogliatoio le abbia ‘cantate’ ai suoi. Nella ripresa, infatti, il Bologna mette perlomeno il naso fuori dalla sua metà campo, senza però creare grossi grattacapi a Cragno. Squadra poco ‘disperata’, come piace a Sinisa, e molto imprecisa, niente a che vedere con quella ammirata contro la Lazio.
Arbitro Di Bello e assistenti 5 – Il direttore di gara fischia troppo, allentando inutilmente i ritmi di una partita che infatti si fa nervosa e spezzettata. E sia lui che il VAR, a cinque minuti dalla fine, dormono (o giudicano male) quando Nandez sporca di mano un pallone buttato nel mezzo di testa da Sansone.
Fabio Cassanelli
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