Benfica-Bologna 0-0: il Tosco l’ha vista così…
Alla faccia della gita enogastronomica: i ragazzi di Italiano non solo hanno onorato l’impegno, ma hanno anche messo in piedi un primo tempo che ha totalmente sorpreso gli avversari.
Attraverso un palleggio preciso e ben cadenzato, il Bologna ha messo in difficoltà i giocatori del Benfica, raramente capaci di interrompere le trame rossoblù: quelle poche volte che hanno recuperato la sfera non sono mai riusciti a ripartire perché avevano troppi elementi sotto la linea della palla, impegnati a contrastare il palleggio di cui sopra.
Purtroppo il BFC non è riuscito a concretizzare la mole di possesso prodotta, nonostante alcuni giocatori abbiano avuto delle opportunità per tentare la conclusione: soprattutto Dallinga (comunque tenace più che in altre occasioni) e Iling-Junior hanno tergiversato più volte in zona tiro, mentre Ferguson e Moro non hanno trovato il pertugio per scaricare in porta dal limite.
La ripresa si è invece dipanata sui binari che ci si aspettava, coi portoghesi più cattivi, più energici e capaci in alcuni momenti di mettere alle corde i felsinei, tenuti in vita dal solito strepitoso Skorupski.
Anche le sostituzioni (forse un po’ tardive ma evidentemente propedeutici ad un parziale turno di riposo) non hanno cambiato il tenore del secondo tempo, e alla fine il pareggio serve per prendersi un po’ d’autostima (che non guasta mai) e perché no, per giocarci un piccolissima, infinitesimale possibilità di restare nelle 24, così da rendere interessante almeno la prossima gara in casa, contro un altro avversario di livello come il Borussia Dortmund.
Mi soffermerei su alcuni singoli: la prova di Ferguson sulla lunga distanza mi è piaciuta, perché lo scozzese è uscito nella ripresa quando i compagni erano in difficoltà e sembra aver testato la tenuta, visti i tanti colpi anche duri che ha incassato.
Urbanski ha dato dimostrazione di avere un palleggio sopraffino anche contro squadre di caratura europea, almeno finché la tenuta fisica gli ha permesso di restare dentro la partita in un ruolo non propriamente nelle sue corde.
Una parola la merita anche il tanto bistrattato Casale, che non ha sfigurato nonostante il poco utilizzo in campionato avrebbe potuto renderlo più insicuro, così come Posch, pure lui uscito alla distanza, e Holm, che ha combattuto contro un calciatore iconico come Di Maria, in una fascia solitamente non di sua competenza.
Insomma: le seconde linee, se così si possono definire, hanno prodotto un ottimo primo tempo per poi nona figurare nella ripresa quando c’era da soffrire, e la squadra tutta si è dimostrata tosta, coriacea e seria, onorando così la competizione. Non a caso molti calciatori del Benfica hanno dimostrato tanta frustrazione per non essere riusciti a prendersi i tre punti, con sceneggiate patetiche e proteste reiterate che però non hanno impietosito il direttore di gara Petrescu, rimasto lucido al netto di qualche inevitabile sbavatura.
Tosco – Canale 88
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Foto: Gualter Fatia/Getty Images (via OneFootball)