Primo match in cui il Bologna targato Italiano mi stava piacendo molto: sarà perché tengo sempre in considerazione non solo il valore degli avversari, ma anche come si pongono nell’affrontare le partite. E l’ultimo Bologna, quello di Monza intendo, che a tanti era piaciuto, non mi aveva del tutto convinto: l’assetto rinunciatario dei brianzolo, che avevano deciso di consegnare il piano gara ai rossoblù, mi aveva fatto riflettere su una gara vinta più per una prodezza di Castro che per altro.
Ieri invece il BFC si era guadagnato il piano tattico sul campo, non negli spogliatoi, perché venire a capo delle marcature a uomo di Gasperini non è mai cosa semplice. I ragazzi di mister Italiano, con coraggio, gamba e geometrie, sono però riusciti per tutto il primo tempo non solo a ribattere colpo su colpo, ma pure a dare l’impressione di poter far male più degli avversari. Non a caso, appena gli stessi hanno per un attimo sbandato ad inizio ripresa, i felsinei sono passati in vantaggio mettendo una forte ipoteca sulla vittoria.
Poi è successo quello che nel calcio devi sempre aspettarti, e cioè la vaccata dell’uomo fino a quel momento migliore in campo: per 40 interminabili minuti abbiamo allora assistito ad un’altra partita ormai senza senso tattico, dentro la quale ognuno può poi pensarla come vuole. Mi riferisco naturalmente ai cambi, opinabili finché si vuole.
Italiano ha inserito un terzo centrale, Erlic, per creare parità numerica in difesa visto che Gasperini aveva reagito allo svantaggio con l’inserimento di Retegui in mezzo a De Ketelaere e Lookman. Poi ha aggiunto Holm per aumentare i centimetri in area stante il numero di palloni che spiovevano dalle parti di Skorupski, e comunque per non privare la squadra di un giocatore abile – se possibile – nel ripartire, avendo lo svedese grande corsa.
Insomma, più di qualcuno magari ha pensato che così facendo la squadra si sarebbe abbassata troppo, ma non ne avremo mai la riprova.
Alla fine, personalmente, ho vissuto il finale con tanto amaro in bocca per una vittoria sfumata, ma almeno ho avuto per la prima volta in stagione la sensazione di un Bologna con distanze, geometrie e idee di un calcio logico ed equilibrato.
Tosco – Canale 88
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