Bologna-Venezia 3-0: il Tosco l’ha vista così…
Ci si poteva aspettare una partita complicata per le geometrie che notoriamente le squadre allenate da Di Francesco sanno trovare contro il pressing asfissiante di Italiano, che se eluso lascia spazi. E in effetti, soprattutto dopo il vantaggio del Bologna, il Venezia ha dato qualche segnale di vitalità, senza però realmente mai impensierire Skorupski.
La ripresa è stata invece un monologo dei rossoblù, che hanno evidentemente smaltito le tossine degli sforzi di coppa col trascorrere dei minuti, stringendo gli arancioneroverdi in una morsa di pressing (4,70 il PPDA, contro il 13,90 degli avversari) e palloni recuperati tali da non permettergli più di organizzare una ripartenza, facendoli poi crollare sotto un’infinità di conclusioni degli attaccanti (xG 4,17 contro 0,36).
«Il calcio orrendo di Italiano» (come qualche suo critico ama definirlo, dentro questa tifoseria diventata tutto ad un tratto amante del calcio palleggiato di Motta, quello che ricordo veniva criticato per «i noiosi palleggini» e «i tristi 0-0» e oggi viene rimpianto solo per il fatto che non c’è più) arriva a capo di certe situazioni perché ha il coraggio derivante dalla forza delle sue idee: spingere sempre a tutta, in campionato come in Champions, contro il Venezia come contro il Lille.
Dagli Allievi della Luparense nel 2017 fino ad Anfield nel 2024, in questi sette anni Vincenzo Italiano di strada ne ha fatta parecchia, in barba ai tanti critici che ha trovato lunga la sua strada: anche il sottoscritto non ama particolarmente il suo calcio ‘iperteso’, sempre da coronarie pronte a saltare, ma detesto maggiormente coloro che, dall’alto di chissà quali competenze acquisite sul divano di casa, si permettono una critica così feroce nei confronti di un serio e appassionato professionista che ovunque ha lasciato in eredità promozioni, salvezze e qualificazioni europee.
Per Italiano non esiste altro modo di interpretare il calcio, ma se ci riflettete bene era così anche per il suo predecessore che, ad esempio, piuttosto di forzare una giocata finiva col pallone tra i piedi al 95′ senza fare un cross in mezzo per sperare in un rimpallo fortuito: si chiama appunto ‘forza delle idee’ e ognuno ha le proprie, e chi non le ha fa la fine di quei tanti allenatori senza arte né parte che prima si arrabattano e poi finiscono nel dimenticatoio.
Viva quindi Vincenzo Italiano, viva Thiago Motta e viva tutti quegli allenatori che hanno la forza e il coraggio di non pensare ad un calcio sparagnino, ma che amano imporre le loro idee: sabato prossimo sarà bellissimo assistere ad uno scontro diretto tra i due che si preannuncia duro e affascinante per entrambi.
Tosco – Canale 88
© Riproduzione Riservata
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)