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Coerenze

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Nell’infinito dibattito ‘calcio sì, calcio no’ si sono inseriti ufficialmente diversi gruppi di tifosi organizzati, che ieri hanno dichiarato la loro legittima disapprovazione per un’eventuale ripresa dei campionati.

Il documento Stop Football. No Football Without Fans è stato firmato da oltre 350 tifoserie di tutta Europa, un numero elevatissimo: costoro sono la parte di pubblico più ‘rumorosa’, coreografica e certamente fedele, quella sempre presente sui gradoni, quella che paga l’abbonamento in casa e il biglietto in trasferta, quindi molto rappresentativa e certamente titolata per esternare un parere.

Ma qui mi fermo, perché la loro rimostranza (ripeto, legittima) dovrà poi scontrarsi con la crisi che colpirà le società, e immagino le loro reazioni (prendo in considerazione le tifoserie italiane, conoscendo meno le abitudini di quelle europee).

Le squadre per cui tifano dovranno sacrificare uno o più gioielli per ripianare le perdite della mancata ripresa, soprattutto se gli altri campionati top ripartissero (come ad oggi pare), mantenendo così un potere d’acquisto che già oggi è superiore a quello della Serie A, figuriamoci un domani.

Facciamo qualche esempio pratico.

Una società come la Roma ha una perdita previsionale di una cinquantina di milioni di euro tra mancato pagamento del rateo TV, mancati incassi di biglietteria e mancato rimborso delle sponsorizzazioni per eventi non disputati: credete che il buon Pallotta metterà mano al portafoglio o deciderà di sacrificare uno tra Zaniolo e Pellegrini, cedendolo magari alla Juventus o all’estero?

Prendiamo poi l’Inter, che già adesso fatica a tenere Lautaro Martinez lontano dalle sirene del Barcellona: se la Liga dovesse riprendere e la Serie A no, secondo voi l’attaccante nerazzurro dove andrà?

Parliamo infine del Bologna, per essere ancora più chiari. Le perdite per la società rossoblù sarebbero attorno ai 20 milioni di euro: credete che Saputo andrà in tasca o quantomeno valuterà se non sia il caso di rientrare mediante la cessione di uno dei giocatori più richiesti, vedi Orsolini e Tomiyasu?

E allora, per coerenza, come reagiranno i tifosi di Roma, Inter e Bologna, così come tutti gli altri firmatari del documento, davanti alle probabili partenze di calciatori importanti verso campionati più virtuosi della nostra Serie A?

Sopporteranno con cristiana rassegnazione, in maniera coerente con quanto richiesto, oppure scenderanno in piazza a protestare (non lo fa più quasi nessuno, è vero) e inonderanno i social di rimproveri e insulti ai presidenti ‘plumoni’?

Tosco

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