Fatica ancora il Bologna sul piano del gioco e del palleggio: come rimarcato da Italiano a fine gara, la squadra commette troppi errori nella circolazione della palla.
Ricordare e rimarcare appunto a fine gara gli errori tecnici dei suoi giocatori da parte di un allenatore può anche essere utile se, insieme a tale aspetto, si cerca di comprendere la motivazione per la quale alcuni elementi che avevano dimostrato di saper palleggiare meglio oggi invece fanno più fatica.
Forse perché il suo calcio così frenetico mal si concilia con la precisione?
O forse perché parte dei calciatori presenti in rosa nelle passate stagioni, per le considerazioni di cui sopra, si erano adattati ad un altro tipo di sviluppo?
Potrebbe essere un aspetto non secondario: la maggior parte dei giocatori del Bologna viene da una proposta calcistica più razionale, ragionata, in cui il palleggio – a volte cadenzato – serviva a liberare compagni precedentemente smarcatisi; la proposta di Italiano è invece incentrata perlopiù sulla rapidità di esecuzione, cercando di trovare impreparati gli avversari proprio attraverso la velocità nello spostamento del pallone, nel ribaltamento di fronte e nel riempimento dell’area di rigore.
Un altro aspetto del calcio di mister Italiano riguarda il pressing e la riagressione a palla persa: qui invece sembra che la squadra sia un po’ più avanti nel processo di apprendimento; ad oggi il BFC è già per distacco la squadra del campionato che pressa di più (non meglio, attenzione).
Diciamo allora che, come spesso capita ad inizio percorso, alcune cose sono già state assimilate e altre molto meno, e le responsabilità di una squadra che fatica ad esprimere una nuova proposta calcistica sono da dividere equamente fra le richieste della guida tecnica e le difficoltà di apprendimento dei calciatori: servirebbe una sintesi tra le due entità, che dovrebbe essere accompagnata e supportata dalla dirigenza e dalla piazza.
Sulla prima nutro qualche speranza, sulla seconda decisamente meno, ma viviamo questi tempi qui e non possiamo farci niente.
Personalmente la mia cultura sportiva mi vieta di criticare chicchessia alla quarta di campionato. Dunque massima fiducia in mister Italiano, che ogni stagione ha centrato sempre l’obiettivo.
Ecco: magari porsi un obiettivo vero e non vivere alla giornata potrebbe aiutare nel processo di integrazione del nuovo allenatore nel mondo Bologna.
Tosco – Canale 88
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