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Empoli-Bologna 0-1: il Tosco l’ha vista così…

Empoli-Bologna 0-1: il Tosco l'ha vista così...

Ph. bolognafc.it

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Non credevo che questo campionato potesse far vacillare a tal punto le mie granitiche certezze riguardanti il mondo del pallone. Non mi riferisco alla possibilità di un Bologna in Europa (figurarsi in Champions), dal sottoscritto sempre esclusa, né tantomeno alla figura dell’allenatore, che ritengo il vero amplificatore del lavoro più ‘sfumato’ di altre componenti societarie (in questa strana città si è sempre colpevolizzato chiunque tranne gli allenatori per i risultati ‘deludenti’ dell’era Saputo, come se prima del canadese qui fosse ‘tutta oca’…): Motta lo sta abbondantemente dimostrando.

Mi riferisco al fatto di credere che si potesse vincere in una piovosa serata toscana, al cospetto di cinquemila tifosi cantanti, dopo aver sciupato almeno cinque palle gol clamorose, nel tristemente noto e per noi inespugnabile Carlo Castellani-Computer Gross Arena (che cazzo di nome per uno stadio, proprio per il dovuto rispetto al signor Castellani).

E invece ieri sera, al minuto 94, è caduto uno degli ultimi tabù calcistici del ‘calcio moderno’: in passato Bologna ed Empoli avrebbero probabilmente giocato qualche amichevole estiva, così da testare le velleità verso i rispettivi campionati da affrontare, ma già dalla metà degli anni Ottanta la ‘simpatica’ compagine della Val d’Elsa ce la siamo spesso trovata tra le palle e sempre per traguardi di minima, come una promozione in Serie A (per il Bologna, sottinteso) o la permanenza nel massimo campionato, e sono sempre state trasferte dove portare a casa un misero punto era il massimo a cui poter aspirare.

Ieri sera, anzi ormai notte, dopo le numerose occasioni sprecate (e per la bravura di Caprile, e per quella legge di gravità che rotola insieme al pallone da calcio), sembrava concretizzarsi la solita gita in terra empolese piena di accidenti e recriminazioni. Poi…

Poi la giustizia divina, una volta tanto, si è ricordata che non è possibile accanirsi sempre contro i soliti, e allora un ragazzo arrivato in estate quasi per caso (l’Inter l’aveva promesso all’Udinese nello scambio poi saltato con Samardzic) e trovatosi quasi per caso dietro a Orsolini sulla ribattuta del portiere azzurro, ha deciso la partita e forse il futuro del Bologna.

Nonostante un possesso palla ai limiti del k.o. tecnico (72%), 20 tiri di cui 10 nello specchio, una superiorità pressoché schiacciante per tutti i novanta minuti (se si eccettua un buon inizio di ripresa dei toscani), un forcing finale da 21 calciatori nella metà campo empolese, è servito il guizzo dell’uomo del caso: Giovanni Fabbian, ‘Gìo’ per Thiago Motta (che gli accenti li mette dove gli pare a lui, come i calciatori d’altronde).

E allora godiamoci questa vittoria, che sa anche di malocchio tolto dalla bolognesissima Sampira (segno del destino?), in quello stadio che dal prossimo anno sarà un po’ più come gli altri e non maledetto come fino a ieri sembrava. A questo punto possiamo anche augurare anche all’Empoli di salvarsi, fino al 93′ mica tanto…

Tosco – www.madeinbo.tv

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