Fiorentina-Bologna 1-0: il Tosco l’ha vista così…
La partita del Franchi è certamente girata attorno al doppio episodio palo-espulsione, ma sarebbe riduttivo fermarsi a ciò per analizzare nel complesso almeno il primo tempo. I rossoblù, come capita spesso, dopo un inizio aggressivo vanno via via spegnendosi in intensità, alle prime difficoltà di palleggio perdono quel minimo d’idea di gioco che hanno e si consegnano alle volontà degli avversari: che sia il super aggressivo Torino o l’arrembante Fiorentina, la motivata Salernitana o il determinato Cagliari, lo spietato Verona o il troppo tecnico Napoli, alla fine tutte o quasi ‘fanno’ loro la gara e noi la ‘subiamo’. Questione di intenzioni: il nostro mister quest’anno ha deciso così, nonostante una rosa non certo inferiore a quelle avute a disposizione nelle passate stagioni ha stabilito che debbano essere gli avversari a giocare e noi contro-giocare.
Nel girone di ritorno la squadra ha messo insieme 6 punti in 9 gare e credo che anche il più critico dei tifosi, il più acerrimo contestatore di Saputo, il più spietato detrattore di Bigon, non possa non convenire sul fatto che il materiale che ha per le mani Mihajlovic dovrebbe essere trattato con un pochino più di cura, un filino più di amore per il gioco del calcio, perché il Bologna 2021/22 è inguardabile per chi ha a cuore questo sport, e banalmente anche solo in termini di punti vale più della media da 0 e virgola a partita che sta tenendo Sinisa: nel girone di ritorno solo l’Empoli ha fatto peggio (vedremo il Venezia stasera), e io non credo che il BFC sia peggiore di diciotto (18!) squadre della Serie A.
Se qualcuno afferma il contrario non vada oltre nella lettura: non ne vale la pena.
Nella ripresa, con l’uomo in meno, i felsinei si sono consegnati anima e corpo al palleggio avversario sperando che arrivasse presto il 90′. Ma lo ‘scempio’ calcistico ha origini lontane, ovvero da quella malsana idea del cercare di non subire reti perché «tanto davanti col potenziale che abbiamo un gol lo facciamo», frase partorita dalla mente del nostro allenatore non in un momento di follia, bensì messa realmente in pratica già dal ritiro di Pinzolo, coi tentativi di difesa a zona e di arretramento tutti sotto la linea della palla a protezione dei sedici metri, arrivando infine all’epocale cambio di modulo con la difesa a cinque, mai attuato in quattordici anni di carriera. E oggi si capisce anche il perché…
Tutto ciò, unito alla maledetta e insana cultura nazionalpopolare di pensare che le squadre siano fatte di figurine da calciomercato e non da calciatori che devono avere una determinata chimica, una loro organicità, ha portato allo squallore della proposta calcistica attuale: è bastato acquistare la punta ‘nucleare’ per perdere trame, gol, giocatori e consapevolezza. E non certo per colpa di Arnautovic, centravanti che meriterebbe di avere al suo fianco almeno qualche compagno col quale scambiare due chiacchiere durante la partita.
Erano le stesse critiche che muovevo a Donadoni quando lasciava lassù da solo il povero Destro: mai avrei creduto di rivivere una tale situazione tattica con Mihajlovic!
Trame non se ne vedono, di gol ne facciamo pochi, diversi calciatori non sembrano più loro e, per quel che concerne la consapevolezza, sembra che il primo ad averla perduta sia proprio l’allenatore, figurarsi la squadra.
Di contro esiste sicuramente una fase difensiva applicata, mediamente organizzata, ‘da prassi’, come si dice in questi casi, che raramente ti fa sbracare ma che non ti permette neanche di giocare di rimessa: le squadre di oggi, mediante le marcature preventive, non ti concedono tanti contropiedi ma solo ripartenze lunghe, e per attuarle devi essere disposto tatticamente con più giocatori sulla linea di pressione, in totale antitesi a quanto fanno i rossoblù. Non a caso la chance capitata ieri a Orsolini è un’imbucata dalla difesa alquanto casuale, mentre quella di Soriano in avvio si era generata per colpa di uno svarione difensivo viola. Poi il nulla.
Ricordo che Mihajlovic, in un’intervista dello scorso anno, auspicava l’acquisto della tanto agognata punta, ma dichiarando anche: «Forse con una punta vera potremo anche giocare peggio!». Taaac!
Tosco – www.madeinbo.tv
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