Il mercato del Bologna e delle altre
Il Bologna ha fatto un mercato per calibrare la propria rosa e forse non è riuscito del tutto nell’intento: ad inizio stagione, con la Champions League da affrontare oltre al campionato e al turno di Coppa Italia, aveva 30 giocatori tesserati ma 26 effettivi, visti i 4 infortunati lungodegenti (Ferguson, El Azzouzi, Aebischer e Cambiaghi); a partire da oggi, con meno partite in calendario, paradossalmente ha più effettivi a disposizione.
Facendo uscire Karlsson, Corazza, Urbanski, Iling-Junior e Posch, e facendo entrare Calabria e Pedrola, il BFC si ritrova con 27 calciatori disponibili contro i 26 di fine mercato estivo, con un calendario appunto meno fitto.
Probabilmente questo aspetto ha di fatto evitato un maggior numero di entrate, che sono poi quelle che ingrifano il tifoso medio, ma nella sostanza l’organico è addirittura più ampio e con un terzino destro più funzionale al gioco di Italiano.
Sul discorso qualitativo, invece, le eventuali critiche possono anche essere comprensibili, ma si resta nel campo dell’opinabile e quindi vale tutto. Pedrola può essere visto come una scommessa ma gli esterni già in casa restano di qualità: se l’ex Barcellona ci potrà dare una mano bene, altrimenti Orsolini, Ndoye, Dominguez e il rientrante Cambiaghi (senza dimenticare che Odgaard può farlo) offrono un ventaglio di assoluta qualità per le gare restanti.
Allargando lo sguardo, i club che hanno mosso tanto sono come sempre quelle più in difficoltà: Juventus e Milan hanno dovuto fare tanti innesti per placare le ire di piazze bulimiche nonostante debiti e inchieste; più mirate le operazioni di Inter e Napoli, che non a caso stanno facendo un campionato come da aspettative.
Discorso a parte per Fiorentina e Lazio. I viola hanno messo una pezza ad una campagna acquisti estiva tanto strombazzata ma nel concreto fumosa: le prese di Gudmunsson, Colpani, Richardson e Pongracic, oltre allo sfortunato Bove, ad oggi non hanno pagato e la squadra è stata rimodulata per venire incontro alle esigenze di un allenatore, Palladino, apparso in difficoltà anche ambientale. Bravi i dirigenti viola a capire che la classifica attuale non è la fotografia esatta delle prestazioni della squadra.
La Lazio ha invece fatto un innesto molto interessante a centrocampo, dove mancava un vero cambio per Rovella: Belahyane del Verona è un bel prospetto, mentre il giovane centrale Provstgaard allungherà numericamente le rotazioni difensive. I biancocelesti, vera rivelazione della stagione per quanto fatto fino ad oggi in Serie A e in Europa League, hanno così completato un organico molto funzionale al gioco di Baroni.
Interessante anche il mercato del Torino, che ha preso un giocatore già conosciuto nel nostro campionato come Elmas, vero jolly della trequarti, e quel Casadei eterna promessa forse alla consacrazione definitiva. Di contro, è da valutare la funzionalità nell’immediato di Salama, punta francese classe 2000 prelevata dal Reims, giocatore che nelle intenzioni dovrà sostituire Zapata: compito arduo.
La Roma, come capitato spesso, sembra aver preso tanti giocatori di fascia media che allungano difensivamente una rosa comunque importante ma non migliorata in termini qualitativi.
Delle squadre in lotta per la salvezza, il Como ha effettuato una sorta di rivoluzione, segno che aveva evidentemente sopravaluto il proprio impianto di gioco, mentre il Monza e il Venezia hanno gettato la spugna almeno nelle intenzioni (poi magari il campo smentirà questa previsione).
Tornando al Bologna, lo scorso febbraio arrivarono Odgaard e Castro per allungare le rotazioni dietro all’imprescindibile Zirkzee, e si sono rivelate due ottime prese. Ricordo però che i commenti di allora furono più o meno i soliti: mercato senza budget perché Odgaard è un prestito e Castro una scommessa.
Dunque tutto nella norma anche stavolta. E sarà così anche quest’estate e il prossimo gennaio e per i secoli dei secoli. Amen.
Tosco – Canale 88
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