Inter-Bologna 2-2: il Tosco l’ha vista così…
Rigore assegnato contro l’Inter non dal signor Guida bensì dal VAR, che ha richiamato appunto l’arbitro mentre si era appena spenta sui guantoni di Skorupski una ripartenza nerazzurra: non si può vedere una roba del genere, non so più dove andremo a finire…
È normale che adesso gli interisti siano arrabbiati: la Juventus l’avete aiutata, il Bologna è stato praticamente derubato, e noi chi siamo? È mai possibile una tale discriminazione fra le strisciate?
Seguirà, immagino, ricorso alla UEFA, alla FIFA, al CAF, al TAR, alla SNAI (sai mai…).
Risposte che potrà dare solo il designatore Rocchi, probabilmente fra un paio di settimane a DAZN, sparando qualche supercazzola come successo per il gol annullato ai rossoblù a Monza: se qualcuno di voi ha capito chi (Pezzuto) ha fischiato cosa e chi (Di Paolo) ha certificato quella cosa fischiata senza senso è un ingegnere nucleare (cit.): i due in questione da dopo quell’oscenità non hanno perso una partita, alla faccia delle punizioni esemplari!
Quindi succede che, se ci danno il nostro, poi le partite stranamente non le perdiamo, anche quando fatichiamo più del previsto a palleggiare come sappiamo (solo il 38% di possesso e il 78% di precisione nei passaggi, uno dei dati più bassi in assoluto della gestione Motta), ma restiamo nel match con grande merito (nonostante l’uno-due da k.o. nel primo quarto d’ora) non abbassandoci mai troppo e dando l’dea di poter comunque ripartire sempre.
Il secondo tempo è stato appannaggio dei padroni di casa nel possesso ma mai nel dominio della gara: l’unico vero tiro verso Skorupski è arrivato all’83’ con Carlos Augusto dopo un rimpallo in area. L’Inter ha guadagnato alcuni corner (in uno di questi Lautaro ha sfiorato il palo) e ha avuto tanto palleggio orizzontale, ma non si è mai resa realmente pericolosa. Anzi, in pieno recupero è il Bologna che avrebbe potuto segnare e portarsi a casa i tre punti.
Bisogna sottolineare come i meriti dei ragazzi di Motta vadano oltre le difficoltà incontrate nel corso dei novanta minuti, difficoltà che comunque ci sono state. Il Bologna, appunto, è abituato a palleggiare di più e meglio, e ieri la poca precisione è cominciata da Skorupski (richiamato più volte dallo stesso Thiago), oltre alla poca accuratezza nell’uscire dal pressing nerazzurro nonostante la capacità mostrata più volte dai rossoblù di evitare le trappole del pressing avversario: ieri, in termini di puro palleggio, hanno difettato anche per demeriti propri Freuler, Lykogiannis, a volte Ndoye e Orsolini, persino il subentrato Saelemaekers, sbagliando appoggi facili e impedendo alla squadra di risalire il campo e togliere un po’ di pressione alla fase difensiva.
Può succedere, intendiamoci, e credo che per rendere quasi perfetta la sua squadra (quasi, perché la perfezione non è di questo mondo) Motta debba insistere maggiormente sulle uscite dalla prima pressione avversaria, in modo da raggiungere veramente il dominio tattico: tali uscite palleggiate per disordinare il pressing degli avversari (assumendosi giocoforza qualche rischio in più) dovrebbero diventare il marchio di fabbrica del Bologna, una sorta di DNA. Insisto su questo concetto, lo sottolineai anche dopo Verona: per diventare una squadra davvero scomoda bisogna avere più coraggio in fase di costruzione, in barba alle critiche e ai preconcetti.
Come dichiarato dallo stesso Motta nel post partita, ormai tutti conoscono il gioco di tutti e allora, paradossalmente, bisognerebbe esasperare i propri punti di forza per «frustrare» (vedi Napoli) gli avversari attraverso uscite più coraggiose, così da arrivare a servire palla a Zirkzee con più regolarità: ieri al Meazza il Bologna ha fatto fatica proprio perché non riusciva a trovare il suo centravanti per potersi poi distendere lungo il terreno di gioco.
Quelle poche volte che Joshua raggiungeva il pallone veniva regolarmente ingabbiato dai centrali interisti e non riusciva a dialogare coi compagni. Poi ha deciso di fare tutto da solo, ed è stato bellissimo!
Tosco – www.madeinbo.tv
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Foto: Getty Images (via OneFootball)