Qualche defezione di troppo (Orsolini e Zirkzee non è mica roba da poco…), ma il Bologna resta squadra in tutti i sensi: sul campo non proprio comodo del Lecce, controlla senza troppe ansie la prima mezzora e poi prende in mano la partita annichilendo l’avversario, facendolo girare a vuoto, sfiancandolo nel farsi rincorrere col suo palleggio mai fine a se stesso, e lo colpisce a metà ripresa.
Purtroppo sbaglia più volte il raddoppio, e alla fine questo costa caro ai rossoblù: l’ultima azione è figlia del caso, poteva succedere di tutto ed è successo, ma non ci si può dimenticare quanto di buono fatto fin lì.
Novanta minuti da squadra vera, matura, consapevole del gioco che l’allenatore vuole: un mix di giocate cadenzate per poi riuscire improvvisamente a sprigionare i cavalli dell’imprendibile Ndoye. Peccato solo per l’avversione al gol dell’ex Basilea: per un attaccante è un bel problema.
La sua capacità di centrare il corpo di tutti i portieri che si trova davanti ha dell’incredibile: a volte si vedono suoi colleghi aver la fortuna di far passare il pallone in varchi pressoché inesistenti ma lui niente, trova sempre il corpo statuario del portiere di turno.
Meno comprensibile, ancora una volta, la prova di Saelemaekers, ormai finito dentro ad un tunnel: non gli riesce niente!
Forse il nazionale belga ex Milan credeva che ‘scendendo di categoria’ potesse far valere la sua tecnica. Ma in rossonero Alexis era un gregario, importante perché continuamente sul pezzo, ma pur sempre un gregario: portava l’acqua ai Leao, ai Giroud e agli Ibrahimovic di turno (del resto la tecnica è quella lì, quella di un discreto calciatore, non di un fine dicitore dallo spietato senso del gol: 10 reti e 14 assist in 140 partite sono la testimonianza di quanto scritto).
Saelemaekers dovrebbe convincersi a fare ancora questo: correre, correre tantissimo, portare palloni facili nella metà campo avversaria e non strafare con cambi di passo o veroniche, perché poi il campo finisce…
Come recuperarlo?
Thiago Motta lo ha voluto, lo ha ‘esaltato’ a funambolo dell’attacco dicendo che poteva ricoprire tutti i ruoli: toccherà quindi a lui trovargli una sistemazione migliore. Forse 131 partite su 140 disputate sulla fascia destra del Milan qualcosa avranno voluto dire!
Non a tutti i calciatori i cambi di ruolo e mansioni riescono, non subito quantomeno.
Ma per Thiago quasi nulla è impossibile: ha rivitalizzato talmente tanti giocatori che, se non dovesse riuscirci, pazienza. Ad oggi la situazione Saelemaekers appare l’unica veramente complicata, in attesa del rientro di Karlsson.
Mi sono soffermato sugli esterni d’attacco perché probabilmente, con due calciatori più capaci sottoporta, al 96′ il portiere del Lecce sarebbe rimasto nella sua area ad attendere il triplice fischio.
Tosco – www.madeinbo.tv
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