Il Bologna gioca a calcio ma fatica a concretizzare la grande mole di lavoro che produce; di contro, così facendo, presta il fianco alle ripartenze degli avversari: poche e mal orchestrate quelle dell’Udinese, più numerose e meglio organizzate quelle del Napoli.
Si potrebbe anche chiudere qui l’analisi della gara di ieri, che fa il paio con quella giocata domenica scorsa contro l’Udinese: per mole di gioco, un punto in due partite non è la fotografia giusta di quanto visto sul campo, e quindi avanti così sperando in un cambio dei risultati.
Fino al minuto 70 ho visto un Bologna coraggioso, combattivo, abbastanza sicuro nella proposta calcistica al netto di qualche sbavatura nel palleggio e bravo nel riaggredire il Napoli una volta perso il possesso: chiaramente il gol in chiusura di tempo e la dormita su calcio piazzato nel caso del raddoppio hanno decretato una sconfitta che ci stava sulla carta, mentre sul campo non mi è apparsa così netta. Giusta sì, ma severa.
Potrebbe Italiano proporre un calcio meno offensivo e più equilibrato, così da proteggere maggiormente la difesa?
Certamente, ma perderebbe la peculiarità di quella che è stata la sua proposta di gioco, che l’ha portato dalla Serie C col Trapani fino all’Europa con la Fiorentina.
Difficile che un allenatore cambi il suo progetto calcistico comunque vincente perché ha raccolto un punto in due gare: se così fosse, dovrebbe fare un altro mestiere.
Tosco – Canale 88
© Riproduzione Riservata
Foto: Getty Images (via OneFootball)