Si tratta di un format già sperimentato da altre tifoserie storiche, praticamente tutte: dai laziali contro Lotito, dai romanisti contro Pallotta prima e Friedkin poi, dai napoletani contro De Laurentiis, dai torinisti contro Cairo, dai doriani contro Ferrero, dai genoani contro Preziosi, dai veronesi contro Setti, dagli juventini (pensate un po’) contro Agnelli, dai fiorentini contro tutti (loro sono dei fenomeni: Commisso, Della Valle, Cecchi Gori, Pontello ecc.), dagli udinesi contro Pozzo (sì, fino a due mesi fa era così…). Insomma, ogni tifoseria ha la propria obsession community.
Nulla di originale, come vedete, ma il format di successo è tale proprio perché banale: se non contesti non sei nessuno, sei uno dei tanti; se invece contesti, uno strapuntino di notorietà lo avrai anche tu.
La community si autoalimenta attraverso un numero di persone variamente articolate tra tifosi, giornalisti, opinionisti e cazzeggiatori vari: ogni giorno si devono inventare la qualunque pur di mantenere il punto del ‘contestatore contro il presidente della locale squadra di calcio’, perché fa figo; quasi fosse una missione, per alcuni addirittura un mestiere.
E il tifoso che non contesta? Povero sfigato, non è abbastanza ambizioso e ad accontentarsi fa il male della squadra: anche lui è colpevole e va eventualmente non accettato (bannato, si dice così) nell’obsession community. Fuori chi non contesta, ma in che mondo credono di vivere costoro?
Bisogna essere cattivi, cattivi e insolenti. E insultare. Chi non insulta non è degno di entrare in una community che si rispetti.
I ragionamenti solitamente non vengono accettati: si può perdere tempo a ragionare? Gli slogan devono essere brevi e offensivi: si accetta il sarcasmo ma non troppo acuto; il livello cognitivo di chi vive in una community è quel che è, il messaggio più è triviale e meglio viene recepito.
Questa categoria di criticatori seriali solitamente scrive tutto e il suo contrario: qualche esempio?
Nella specifico della community bolognese si potrà leggere: se non spende «Saputo plumone», se spende «Saputo butta via i soldi», se non dice nulla «Saputo non parla mai», se concede interviste «Saputo non dice mai niente di nuovo», se non viene a Bologna «Saputo non è interessato e non ha stimoli», se viene «Saputo porta sfiga», e via di questo passo. L’importante è sparare qualcosa tutti i giorni, meglio se in contraddizione, tanto vale l’ultima che hai scritto.
Non fa differenza se fai già parte di ad un’altra community, nello specifico non si va tanto per il sottile e quindi, nel caso: tifoso abbonato o divanato, iscritto a qualche club o cane sciolto, forumista o troll, personaggio (ex) famoso o signor nessuno, cantanti, politici, scrittori, scribacchini, ex calciatori, ex allenatori, ex uomini, ex donne, ottuagenari davanti alla TV col plaid sulle gambe risvegliati per l’occasione… vanno bene tutti, ma proprio tutti!
Inventa anche tu lo slogan del giorno contro Saputo e non farti scrupoli: del mozzarellaio, del palazzinaro, dello speculatore, del plumone, del figlio incapace del papà Lino, dell’improvvisato e di tanto altro è già stato scritto e vergato su migliaia di post, articoli di giornali, forum e striscioni e nessuno è stato querelato, quindi è concesso tutto.
Esprimi anche tu il tuo malumore senza scrupoli, ed entrerai così a far parte della meravigliosa obsession community bolognese: OSSESSIONATI DA SAPUTO.
Tosco – www.madeinbo.tv
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Foto: Getty Images (via OneFootball)