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Stranezze statistiche

Stranezze statistiche

Ph. Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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Martedì scorso, leggendo la rassegna stampa, mi sono soffermato su un paio di quotidiani, uno sportivo e l’altro cittadino con pagina dedicata al Bologna, che mi hanno colpito per due articoli similari.

In uno si accennava ad un generico «linea più bassa», riferendosi a ipotetiche modifiche tattiche di Italiano, mentre dell’altro riporto testualmente la frase che ha attirato la mia attenzione: «…una sostanziale modifica al suo Bologna (il soggetto naturalmente è Vincenzo Italiano, ndr) dopo quella operata dopo alcune partite con un baricentro più basso e un’aggressione meno esasperata: dal 4-3-3 al 4-2-3-1 con Odgaard trequartista centrale…».

Si parla quindi delle ultime 4 gare di campionato, quelle che hanno visto l’inserimento del giocatore danese tra i titolari nella posizione di trequartista.

Siccome ad occhio nudo non mi era sembrato di vedere una squadra più bassa e che pressasse meno, sono andato a controllare – tutti – i baricentri e l’indice del pressing delle partite fin qui disputate: sia i baricentri che il volume del pressing sono sostanzialmente identici.

Ecco i dati: il Bologna ha avuto il baricentro medio nelle prime 7 partite a 53,28, mentre nelle ultime 4 a 53,73, addirittura 0,45 cm più alti anziché il contrario.

Il PPDA, cioè l’indice dei passaggi concessi agli avversari nella loro metà campo (quindi l’indice di aggressività), è stato di 7,51 passaggi concessi di media nelle prime 7 gare, mentre nelle ultime 4 è salito a 8,22: differenza di 0,71, cioè di nemmeno passaggio intero in più concesso agli avversari. Certamente non un segnale di «un’aggressione meno esasperata», come sosteneva l’articolo.

Non soddisfatto, perché ancora perplesso, ho ripensato al primo articolo, quello cioè in cui si faceva riferimento ad un’ipotetica linea difensiva abbassata. Allora ho fatto un ragionamento controintuitivo ma necessario per cercare di capire: sono andato a controllare la lunghezza media della squadra nelle 11 partite disputate finora, cioè la misura che va dall’ultimo difendente al primo attaccante, da Beukema a Castro per fare un esempio pratico (anche se diventa difficile pensare che una squadra possa tenere una difesa più bassa con un baricentro medio praticamente identico come visto in precedenza, ragionamento appunto controintuitivo ma tant’è).

Bene, il risultato è analogo a quanto sopra: nelle prime 7 partite la lunghezza media del Bologna è stata di 26,20, mentre nelle ultime 4 si è attestata a 26,68: 48 cm di differenza!

Dunque, ricapitolando: 45 cm in più (non in meno) di altezza del baricentro e 0,71 passaggi in più concessi agli avversari nella loro metà campo possono far pensare ad un baricentro più basso e ad un’aggressione meno esasperata?

Non ho idea del perché due aspetti così evidenti ad occhio nudo e così facilmente reperibili nelle statistiche siano stati riportati con tale criterio: sarebbe costruttivo impararlo perché al sottoscritto il Bologna è sembrato pressoché identico anche nel passaggio al 4-2-3-1, e infatti le statistiche me l’hanno confermato.

Certamente gli autori degli articoli avranno avuto le loro ragioni.

Tosco – Canale 88

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

Fonte statistiche: legaseriea.it – understat.com