Cosa è riuscito ieri al Bologna? Niente!
Supremazia nel possesso palla senza avere il dominio della gara: fare tanto possesso quasi sempre ti fa ‘dominare’ le partite ma a volte questo non succede, soprattutto se alla prima vera occasione gli avversari ti castigano.
E capita soprattutto quando davanti hai una squadra che, solo i più distratti o poco informati o addirittura presuntuosi potevano pensare così tanto inferiore da essere sconfitta facilmente: ieri i friulani hanno portato a casa il tredicesimo risultato utile del girone d’andata, ciò significa che solo cinque squadre li hanno battuti.
Non è voler cercare una giustificazione alla dura scoppola patita dai nostri, ma solo ricordare che andrebbe tenuto conto del valore e delle capacità degli avversari. In tutti gli sport il rispetto per i contendenti è sacro, nel calcio invece ruota tutto attorno ai propri calciatori e al proprio allenatore.
Dopo un inizio che già preannunciava un match difficile, poteva Motta cambiare qualcosa in corso d’opera? Difficile, quando le partite prendono una piega del genere (all’Udinese è successa lo stessa cosa nella scorsa stagione al Dall’Ara: 3-0 in un amen e a posto così).
E allora, col senno di prima, in trasmissione avevo anticipato che vista la fisicità solitamente sprigionata dai bianconeri, Aebischer e Lykogiannis dall’inizio al posto di Moro e Urbanski avrebbero potuto tenere meglio il campo. Ma non si può certo criticare la scelta di Motta nell’insistere con alcuni giocatori che nell’ultimo mese avevano reso oltre ogni aspettativa: il croato tra i migliori nelle sfide con Roma e Inter, il giovane polacco comunque sempre utile nel lavoro di equilibrio.
Cioffi è stato bravo a giocare addosso al Bologna, a preparare la gara per togliere ritmo al palleggio dei rossoblù in prima costruzione e ripartire sempre con tanta gamba: gli è venuta la partita perfetta!
Questo modo di preparare le partite non è certo una novità: paga nel singolo match, paga anche per un certo periodo ma poi, se vuoi diventare ‘grande’ e crescere, devi fare uno step, pensare cioè ad avere un tuo gioco, un tuo calcio.
Contro-giocare è la tattica più antica del mondo: ti fa vincere una partita, ti fa star dentro a tante gare, raramente ‘sbrachi’, ma nel contempo non cresci.
Altrettanto vero è che col calcio di Motta può succedere di incappare in una giornata così, perché tentare di costruire è maledettamente più complicato di mettersi lì solo a ‘distruggere’.
Ma c’è qualcuno che ieri ha invidiato il calcio di Cioffi contro quello di Motta? Se c’è, è pregato di non leggere più questa rubrica: perde il proprio tempo.
Buon anno!
Tosco – www.madeinbo.tv
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Foto: Getty Images (via OneFootball)