Al 13 luglio già in tanti deridono il 'supermarket Bologna': un po' alla volta si dovranno rimangiare tutto

Al 13 luglio già in tanti deridono il ‘supermarket Bologna’: un po’ alla volta si dovranno rimangiare tutto

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In questi giorni, girando per la città, mi capita spesso di confrontarmi (calcisticamente parlando) con tifosi del Bologna ma anche delle immancabili e ben poco gradevoli ‘strisciate’. Dopo una stagione che ancora oggi a ripensarci mette brividi di felicità, ora siamo nella classica fase dell’attesa, quella della costruzione della nuova squadra. Tutto è in procinto di essere, tutto può cambiare, tutto può e deve migliorare, ma le cassandre sono già lì a fare le pulci e a deridere il presente: «Siete un supermarket, state vendendo tutti».
Se ci soffermiamo su quello che è il mercato ad oggi, 13 luglio, è indubbio che la rosa sia più debole: via Zirkzee, via – con ogni probabilità – Calafiori, non riscattati Kristiansen e Saelemaekers, ai box per infortunio Ferguson. In entrata Holm, Miranda e Cambiaghi, con quest’ultimo che sui social viene definito «un giocatore non da Europa», un acquisto che in sostanza non convince parte della tifoseria (specie considerando il costo, 10 milioni più 2 di bonus). In ambito nazionale i maggiori organi di informazione sono perplessi, attendono i ‘veri’ innesti che permetteranno ai rossoblù di ben figurare in Champions League e magari ripetersi in campionato: non sarà facile arrivare di nuovo tra le prime cinque, ma restare nelle prime sette è fondamentale, passi indietro non se ne dovranno fare.
Tutto adesso è nelle mani della società e in particolare dell’area tecnica, che da mesi sta lavorando alacremente sottotraccia per farsi trovare pronta: per ovvie ragioni non sarà possibile inserire le pedine ‘pesanti’ solo a fine mercato, dato che la stagione 2024-2025 comincerà subito dopo Ferragosto e da metà settembre sarà Champions, un’esperienza magica da respirare a pieni polmoni. In particolare negli ultimi due anni la dirigenza si è guadagnata ogni genere di bonus, pertanto serve fiducia insieme alla lucidità di guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. È una speranza, anzi, in cuor mio è una certezza: sarà un gran Bologna.

Mario Sacchi

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Foto: Getty Images (via OneFootball)