Arnautovic-Manchester United, è il Bologna che ha detto no
Proprio quando sembrava profilarsi il delitto sportivo perfetto, con l’addio di Marko Arnautovic durante la settimana che conduce al via del campionato e a venti giorni dalla fine della sessione estiva di calciomercato, ecco il finale che scombina le carte in tavola: l’austriaco non si trasferirà alla corte del Manchester United.
Si può presentare una realtà fatta di benevolenza da parte del club inglese nei confronti di un Bologna inerme e totalmente in balia della volontà degli stessi Red Devils: si può insomma parlare della permanenza di Arnautovic in rossoblù come di una vera e propria casualità.
Oppure si può raccontare quanto accaduto nelle ultime ore ragionando in termini di forza e di credibilità: la forza della società felsinea nell’opporre alla richiesta dello United un diniego categorico, e la credibilità nei confronti dello stesso giocatore, convinto a restare sotto le Due Torri malgrado le sirene provenienti da oltremanica.
Ognuno di noi è senza dubbio attratto da ciò che riteniamo possa rendere la nostra vita professionale più allettante e gratificante: ovviamente questo vale anche nel caso di Arnautovic, ricercato da un club sicuramente in difficoltà negli ultimi anni ma che può far leva sul proprio fascino e sulla propria tradizione, oltre a poter recitare un ruolo da protagonista tra le mura domestiche della Premier ed in Europa League.
Normale dunque che le lusinghe del Manchester finissero per attirare le attenzioni del numero 9: ciò non comporta però una sua permanenza sotto le Due Torri col broncio, con presunti mal di pancia o magari puntando i piedi, questo perché il giocatore ha accettato di buon grado la scelta societaria.
La prestazione offerta lunedì contro il Cosenza in Coppa Italia sta lì a testimoniarlo: una prova da professionista con la P maiuscola, emblematica di un calciatore con la testa nel Bologna e per il Bologna, senza mai far venire meno la propria disponibilità o tirare indietro la gamba.
Con buona pace di coloro che avevano già prospettato il finale del delitto perfetto e adesso cercano di dare all’epilogo della trattativa interpretazioni quantomeno particolari (le proteste, in zona Old Trafford, sono all’ordine del giorno, ma la famiglia Glazer ha sempre tirato dritto e avrebbe potuto farlo pure stavolta): la realtà è che il Bologna ha saputo tenere il punto nei confronti di un club come il Manchester United e lo ha fatto senza che il giocatore forzasse la mano per la ottenere cessione, evitando dunque un deleterio muro contro muro. Non è poco, ed è un merito che va riconosciuto.
Riccardo Rimondi
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Foto: bolognafc.it