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Bologna, c’è una difesa da mantenere come punto di forza: la società lavora al post Calafiori, Italiano cerca certezze tra campo e mercato

Bologna, c'è una difesa da mantenere come punto di forza: la società lavora al post Calafiori, Italiano cerca certezze tra campo e mercato

Ph. Getty Images

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Non c’è dubbio che uno degli aspetti più esaltanti del Bologna di Motta, per efficacia e individualità espresse, sia stata la fase difensiva. Thiago è riuscito non solo a fare ciò che alcuni allenatori arrivano solo a predicare, ovvero rendere gli attaccanti i primi difensori, ma anche ad ottenere proprio dalla retroguardia risposte individuali e di gruppo semplicemente straordinarie. Quello che a conti fatti è stato un pacchetto chiave per il Bologna da Champions, però, oggi presenta più di un’incognita da risolvere.
Per un Beukema pronto a difendere la sua maglia da titolare anche il prossimo anno, ci sono un Calafiori ormai in procinto di accasarsi al Arsenal e un Lucumí (peraltro reduce da un infortunio muscolare in Copa América) che sembra tentato dall’idea di approdare in un club di vertice. Sul colombiano è il caso di spendere due parole, perché la cessione dell’ex Basilea rende ancor più imprescindibile la sua conferma: il ragazzo va blindato e reso un punto fermo, a maggior ragione perché le cifre a lui accostate di recente non rendono giustizia al suo valore. In tal senso, le parole pronunciate ieri a Valles dall’a.d. Fenucci fanno ben sperare.
A completare l’attuale batteria di centrali ci sono Ilic, ancora tutto da valutare, e Bonifazi, non presente in ritiro e per il quale si sta cercando un’adeguata sistemazione. Magari mister Italiano riterrò il giovane serbo prontissimo a giocarsi le sue chance sia campionato che in coppa, o magari riterrà più opportuno mandarlo altrove consentendogli di trovare più minutaggio, anche in ottica composizione lista UEFA.
È chiaro come il BFC abbia l’esigenza di intervenire sul mercato per rinforzare un reparto così delicato, ed è possibile che i profili nel mirino dei direttori Sartori e Di Vaio siano due: uno di collaudata esperienza internazionale, e in questo caso il nome di Hummels è quantomai attuale, e un ragazzo di buona prospettiva, di quelli che l’area tecnica rossoblù è abilissima a scovare in giro per il mondo.
Se le lacune sono chiare ed è altrettanto chiara l’intenzione del club di muoversi per colmarle, va detto che sarebbe importante accorciare i tempi. All’inizio del campionato mancano ormai venti giorni e l’intera difesa deve adattarsi ai dettami del nuovo allenatore, quindi sarebbe necessario fornire al più presto ulteriori calciatori a Italiano, così da permettergli di ‘educarli’ ai suoi principi di gioco.
Come già sottolineato varie volte, il mercato che i felsinei stanno affrontando non è semplice, e la società è stata comunque molto brava a fornire tempestivamente già quattro rinforzi ad Italiano (Holm, Miranda, Cambiaghi e Dallinga). Ora però bisogna accelerare per completare un reparto che sugli esterni è da considerarsi al completo, e che grazie all’affermazione di Ravaglia garantisce alla squadra due ipotetici titolari tra i pali.
Qualche altro puntello di spessore e si chiuderà una sessione di trattative davvero molto impegnativa ma che la piazza spera possa ripetersi con costanza negli anni a venire, perché vorrebbe dire che Sartori e Di Vaio si troverebbero ancora nelle condizioni di dover allestire un Bologna, se non di nuovo da Champions League (nel calcio e nella vita mai dire mai), quantomeno da Europa.

Fabio Cassanelli

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Foto: Getty Images (via OneFootball)