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Bologna, i 10 motivi di ottimismo al via della stagione

Bologna, i 10 motivi di ottimismo al via della stagione

Ph. bolognafc.it

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Dopo aver preso in esame le 10 potenziali incognite del Bologna a meno di una settimana dall’inizio della Serie A 2024/25, abbiamo provato ad elencare altrettanti motivi di ottimismo: tra certezze e speranze, tra precampionato e mercato, ecco da cosa ripartire in vista di una lunga stagione da disputare su tre fronti.

  1. I punti fermi: due pesantissime cessioni (Calafiori e Zirkzee) e due elementi importanti non riscattati (Kristiansen e Saelemaekers), ma anche la permanenza della restante cerniera difensiva formata da Skorupski, Posch, Beukema e Lucumí, il trio degli svizzeri composto da Aebischer, Freuler e Ndoye, il vento azzurro di Fabbian e Orsolini. Il tutto senza dimenticare il rientro autunnale di Ferguson. Non si vive di sole incognite.
  2. La fame di Italiano: dalla Serie D alla Champions League, passo dopo passo. Nel percorso da allenatore di Italiano non mancano coraggio, voglia di mettersi in gioco, spalle larghe e risultati. Come quelli ottenuti a Firenze nell’ultimo triennio tra Italia ed Europa, malgrado le tre finali perse, che fanno sperare in un’ulteriore crescita qui a Bologna.
  3. La verve di Castro: il classe 2004 ha personalità da vendere (lo dimostra la richieste del numero 9) ed è già in palla. Ad oggi è il più serio candidato al ruolo di titolare in attacco e di spina nel fianco per tanti centrali difensivi, perché possiede spiccate capacità realizzative ma sa essere prezioso anche nel lavoro spalle alla porta, sempre al servizio dei compagni.
  4. I numeri di Dallinga: è vero, nella nostra Serie A l’olandese ex Tolosa è una matricola e avrà bisogno di un normale periodo di ambientamento (come del resto fu per Zirkzee e altri prima di lui). Resta comunque il fatto che parliamo di un ragazzo da 81 gol in 162 presenze da professionista con le maglie di club, non esattamente le cifre di una punta che non vede la porta…
  5. Il colpo Miranda: la Masia del Barcellona nel suo percorso giovanile, l’esperienza nelle coppe europee già maturata col Betis, lo slancio derivante dall’oro olimpico appena vinto, l’operazione a parametro zero per un terzino richiesto in passato pure da Juventus e Milan. Insomma, le premesse per sfatare il ‘tabù spagnolo’ ci sono tutte.
  6. La carta Cambiaghi: le caratteristiche dell’ala di scuola Atalanta si sposano molto bene col calcio di Italiano. La costante ricerca dell’uno contro uno, con gli esterni offensivi portati spesso e volentieri in isolamento, provando ad andare via agli avversari sia internamente che esternamente, è una strategia che potrebbe favorire l’esplosione del ragazzo di Monza.
  7. La stagione cruciale per Orsolini: ingiustamente privato del sogno Europeo, ‘Orso’ avrà ora la possibilità di misurarsi col prestigioso palcoscenico della Champions League. Quale miglior occasione, a 27 anni e nelle vesti di giocatore simbolo della squadra (probabilmente con anche la fascia da capitano al braccio), per zittire gli scettici e affermarsi come giocatore di caratura internazionale?
  8. ll mercato ancora aperto: al 13 agosto dell’anno scorso dovevano ancora approdare in rossoblù Ndoye (14/08), Fabbian (20/08), Karlsson (23/08), Kristiansen e Saelemaekers (30/08), Calafiori (31/08) e Freuler (01/09). Quanti protagonisti della fantastica cavalcata Champions troviamo in questa lista? Un buon promemoria in vista del rush finale di trattative: calma e sangue freddo.
  9. Il progressivo rientro degli infortunati: l’organico attuale sarebbe probabilmente visto con occhi diversi senza i numerosi infortuni che lo stanno condizionando, destinati per fortuna ad essere smaltiti nel giro di qualche settimana (eccetto Ferguson), parallelamente al reintegro e alla crescita dei giocatori reduci dagli impegni con le proprie Nazionali.
  10. L’entusiasmo della piazza: oltre 20.000 abbonati, in attesa della mini campagna ad hoc per la Champions League, lasciano intendere che anche quest’anno il Dall’Ara sarà l’arma in più del BFC, senza contare i maxi esodi previsti sia in Italia che in Europa. Un entusiasmo che tanto la squadra quanto il club dovranno essere bravi ad alimentare giorno dopo giorno, sfruttando a pieno un’occasione non irripetibile ma che comunque, ad un tale livello, non capitava da sessant’anni.

Riccardo Rimondi

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Foto: bolognafc.it