Bologna, il colpo di mercato più importante è la permanenza di Sartori

Bologna, il colpo di mercato più importante è la permanenza di Sartori

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Trentadue anni di carriera da direttore sportivo, tre sole squadre. Giovanni Sartori, prima di firmare col Bologna, il suo terzo club, aveva lavorato solo con Chievo e Atalanta. Il BFC lo avrà per altri altri due anni, fino al 2027, quando lui ne avrà compiuti 70. In un calcio mangia-uomini, mangia-dirigenti e mangia-allenatori, Sartori è sempre andato nella direzione contraria, fiero di una monogamia sportiva che ha pochi eguali in Italia come in Europa.
Pochi lo conoscono veramente. Anche a volerlo, è pressoché impossibile trovare una sua intervista lunga più di un paio di cartelle. Si sa che è stato un discreto calciatore: è cresciuto nel Milan all’inizio degli anni Settanta, ma coi colori rossoneri è sceso in campo solo 7 volte. Una sua figurina d’annata lo ritrae anche in maglia Sampdoria, stagioni 1979/80/81, l’ultima delle quali in squadra con Gigi Delneri, futuro demiurgo di un ampio capitolo dell’utopia-Chievo.
Il ‘metodo Sartori’ ha riscritto il modo di concepire i rapporti umani nel calcio, ma anche di scovarne i talenti: curando il settore giovanile, certo, ma non solo. Perché per creare un gruppo immediatamente competitivo non è sufficiente affidarsi all’imprevedibilità delle annate della Primavera. L’Atalanta ha insegnato: Sportiello, Caldara, Mancini, Kessie, Gagliardini, Spinazzola, Petagna, Kulusevski, De Roon, Freuler. Kulusevski, preso a 200 mila euro, è stato ceduto alla Juve per 40 milioni. Da 700 mila euro, Gosens è arrivato a 30 milioni. E Barrow (il Bologna ne sa qualcosa) ha fruttato 19 milioni.
Tanti ragazzi del vivaio, ma anche parecchie intuizioni sui mercati ‘minori’, diversificando il portafoglio. I suoi uomini sono fidatissimi e sanno muoversi nell’ombra senza dare nell’occhio. Qualche esempio, scorrendo gli ultimi anni: Gabriele Zamagna, specializzato nell’area europea, soprattutto il Belgio (Castagne e Malinovskyi sono arrivati dal Genk, stesso club di Lucumí); Fausto Vinti, fratello del preparatore dei portieri Graziano, ex rossoblù; Davide Cangini, coordinatore dell’area scouting; Roberto Marta, che era votato a far fruttare la cantera orobica.
Sartori è stato abilissimo a pescare giovani talenti già pronti da altri campionati. Vedi Calafiori, bocciato da Mourinho alla Roma, ‘resuscitato’ dal Basilea e rivenduto a 50 milioni all’Arsenal. È esattamente ciò di cui ha bisogno il Bologna nel prossimo futuro. Che a Casteldebole ci sia ancora lui nel prossimo biennio è la notizia migliore che potessimo ricevere per questo finale di stagione.

Luca Baccolini

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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)