Partita importante del Bologna contro una squadra che, al netto degli ostruzionismi, sa essere efficace soprattutto in trasferta: per chi non lo sapesse, il Monza ha ottenuto fuori casa gli stessi punti dei ragazzi di Motta, quindi non proprio un manipolo di scappati di casa.
Ammetto di essere deluso nel vedere per la seconda volta Palladino impostare un Monza tanto difensivo quanto irritante, ritenendo molto interessante il tecnico dei brianzoli, ma il calcio è anche questo e non cambierà, nonostante le proteste di Thiago a fine partita. Meglio mettere energie nel rimarcare l’ottima prova della sua squadra: tanti tiri, tanto gioco, corner come se piovesse e uno 0-0 diciamo casuale.
Oltre a Di Gregorio, cos’ha impedito al Bologna di battere un Monza che solitamente gioca un calcio migliore?
Già il fatto che i brianzoli contro di noi offrano le peggiori prestazioni stagionali dimostra la forza del calcio di Motta, e sentire o leggere di un Palladino che gliel’ha incartata fa ridere: incartarla vuol dire subire 17 tiri, 10 corner e almeno 6 occasioni da gol contro una e passare in trincea tutto il secondo tempo?
Probabilmente è mancato lo spunto di qualche giocatore che alcune partite ce le ha risolte: Ferguson ad esempio ha disputato una gara sottotono, Orsolini per certi aspetti è stato l’unico ad avere una certa continuità ma dopo un paio di giocate delle sue si è un po’ perso, mentre Zirkzee non sta certo attraversando il suo periodo migliore.
Ecco allora che le perplessità sui mancati cambi nella ripresa, una volta che il possesso palla e il dominio della gara era del tutto consolidato, trovano una certa logica, ma ormai sappiamo che Thiago ragiona in un modo a noi poco comprensibile (ma non per questo errato): un allenatore è un pacchetto all inclusive, non può piacere a partite alterne.
Sono le prestazioni sempre importanti che lasciano tranquilli (almeno il sottoscritto).
Chiudo l’analisi con una valutazione sull’operato dell’arbitro La Penna, ricoperto di critiche. Non ho gradi di parentela con questo signore, perciò posso esprimere un parere spassionato.
Ritengo che che il match sia stato particolarmente difficile da dirigere per l’ostruzionismo del Monza ma, entrando nei particolari, le ammonizioni contro il Bologna sono tutte giuste tranne quella di Beukema. Quanto ai minuti di recupero, purtroppo non poteva darne di più: nella ripresa ci sono stati solo 4 slot di cambi e per ogni slot vengono assegnati da regolamento 30 secondi, quindi in totale 2 minuti; i sanitari del Monza sono entrati solo una volta in campo e una a bordocampo per Carboni, quindi un ulteriore minuto: in totale non più di 3.
Alla fine ne ha dati 5, dentro i quali si è giocato poco, ma purtroppo è sempre così!
La fiscalità nel far ripetere le punizioni battute più indietro rispetto al punto del fallo deriva dal regolamento: non si possono battere né più avanti né tantomeno più indietro e i giocatori dovrebbero saperlo, in caso di rete segnata sai le polemiche?
Il numero dei falli (19 contro e 13 a favore del BFC) sottolineano la durezza della gara, ma pensare a La Penna come ad un arbitro prevenuto perché di Roma ha del ridicolo. Quest’anno, infatti, l’abbiamo avuto in trasferta a Verona (0-0), in casa con la Lazio (1-0), a Bergamo (1-2), a San Siro con l’Inter in Coppa Italia (1-2): non mi sembra il ruolino di un signore che ce l’ha con noi: 3 vinte e 2 pareggiate, tutte contro squadre scomode.
Il vittimismo nei confronti degli arbitri e del ‘Palazzo’ che ce l’avrebbe col Bologna è una roba di un provincialismo insopportabile: se si aspira ad essere la nuova Atalanta, come sentito da più parti, si dovrebbe cominciare da qui: non mi sembra che gli uomini di Gasperini fossero nell’élite del calcio fino a qualche anno fa, ma ci sono entrati a suon di prestazioni e risultati, mica di lamentele.
Tosco – Canale 88
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