Bologna, ora il nuovo deve avanzare. A Monza il primo turnover stagionale, Italiano ha bisogno di altre risorse
I nove acquisti estivi del Bologna hanno giocato in media 74 minuti a testa, dunque neanche una partita intera sulle cinque disputate sin qui tra Serie A e Champions League. Basterebbe questa piccola statistica per capire quanto l’ultimo mercato abbia inciso ancora pochissimo sulle sorti della squadra. Il che, tutto sommato, è una buona notizia, perché questo significa che il potenziale ignoto del gruppo va ancora in gran parte esplorato.
Quello visto fino ad oggi, insomma, non è il Bologna di Italiano ma il Bologna di Motta senza Motta e i punti fermi Zirkzee, Calafiori e Ferguson (oltre a Kristiansen e Saelemaekers), con alcune seconde linee dell’anno scorso promosse al rango di titolari per mancanza di alternative (vedi Castro, che gioca in attesa del vero Dallinga, o Moro, che era finito nel dimenticatoio). La prova regina è stata la prima uscita di Champions, nella quale undici undicesimi provenivano dalla passata stagione.
Monza però potrebbe essere il primo vero banco di prova per i nuovi o parte di essi (Pobega si è infortunato e starà fuori, Holm non è ancora pronto). Da adesso in poi comincia la dura realtà del turnover quasi obbligato, quel meccanismo che costringe l’allenatore a fare scelte legate non soltanto alla volontà o all’intuito ma anche alla condizione fisica, ai tempi di recupero, allo smaltimento delle tossine psicologiche. Non esisteranno più, ora che gli impegni cominciano a stratificarsi, una squadra A e una squadra B. E presto non potremo più fare distinzioni tra ‘nuovi’ e ‘veterani’.
Il gruppo del 2023-2024 vinse la scommessa nonostante le cessioni di Arnautovic, Dominguez e Schouten, che tutti o quasi pensavano solo in termini di danni permanenti: e invece le seconde linee erano già pronte o comunque in rampa di lancio per non far rimpiangere chi era partito. Più breve sarà tale ricambio anche oggi, prima arriveranno i risultati. Ma le premesse, nonostante una vittoria manchi addirittura dall’11 maggio (quella esterna col Napoli, che valse di fatto la Champions), fanno ben sperare.
Luca Baccolini
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Foto: Getty Images (via OneFootball)