Lo scudetto si conquista grazie alla continuità. E la continuità arriva perdendo poco, o il meno possibile. Il Bologna, da un campionato e mezzo, perde pochissimo: 10 sconfitte in 63 partite, sommando l’ultimo anno di Motta e questo di Italiano. Solo l’Inter (5 k.o.) e la Juventus (6) hanno perso meno gare dei rossoblù nello stesso periodo. E allora dove sta il BFC? Purtroppo nel grande limbo delle occasioni perdute, ovvero i pareggi.
I ‘se’ non fanno la storia, ma possono dirci molto. Che campionato sarebbe stato con una mezza dozzina di pareggi in meno? Udinese, Empoli (andata e ritorno), Como, Parma (andata), Genoa, Lecce, ma mettiamoci pure Atalanta, Juventus e Roma (ritorno) viste le beffarde modalità, per non parlare della sconfitta interna col Verona e di quella recente a Parma: ci sono circa una decina di partite che il Bologna non ha saputo sfruttare a pieno, con annessi punti rimasti sospesi e che ora farebbero guardare la classifica con l’utopistica prospettiva della rincorsa scudetto (e mai come quest’anno il tricolore è diventato contendibile anche da club diversi dai soliti noti).
I campionati sono delle maratone e le maratone sono fatte per i cocciuti e i resistenti. Ma nulla ci toglie dalla testa che se un miracolo Leicester è stato possibile una volta, non ci possa essere il suo sequel ad un’altra latitudine. Il BFC di Italiano poteva vincere lo scudetto? No. Ma poteva concorrere per il quarto posto. E se adesso anche il quarto posto sembra una chimera (molto dipenderà dall’esito del recupero col Milan di domani), non deve sfuggire il fatto che il Bologna è ancora in quel ristretto numero di squadre che sanno perdere poco. Bisogna capitalizzare questa attitudine, ma con uno sforzo in più. Lo stesso che potrebbe consentire alla Juve di rimettersi, clamorosamente, in corsa per il titolo.
Luca Baccolini
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Foto: Maurizio Laganà/Getty Images (via OneFootball)