Bologna, piazza Maggiore. È il 12 maggio 2024, sono circa le 22 e qualche ottimista è già lì.
L’Atalanta sta battendo la Roma 2-0 (il match terminerà 2-1), e questo per il Bologna significherebbe Champions League.
Parte qualche timido coro, l’atmosfera si riscalda di un decimo di grado a ogni minuto che passa ma per l’incendio definitivo c’è bisogno dell’ufficialità e di molta, molta più gente. Arriveranno entrambe.
Alle 22:39, quando l’arbitro Guida fischia tre volte al Gewiss Stadium, i tifosi più felici non sono gli atalantini. A due ore e mezza di strada da Bergamo, una piazza che progressivamente inizia a riempirsi può liberare un urlo di gioia trattenuto da sessanta lunghissimi anni.
«Il Bologna è in Champions», una frase che fino a poco tempo fa poteva essere pronunciata soltanto davanti alla PlayStation, diventa una verità da gridarsi l’un l’altro per confermarsi a vicenda che non si tratta di un sogno.
Piazza Maggiore si riempie di bandierine e bandierone, per un anno il rossoblù ha dominato in lungo e in largo per tutti campi di Serie A e ora può spargersi vittorioso fra le mura amiche.
Ci sono le maglie di Andersson e di Baggio che si mischiano a quelle dei carneadi più disparati, alcuni ragazzi già organizzano la disposizione in auto per le trasferte fuori dall’Italia, c’è gente che si spintona come su un campo da calcio ma solo per abbracciarsi un istante dopo.
Partono i fuochi d’artificio, spuntano fumogeni e bibitari abusivi, l’aria inizia a scarseggiare ma è sempre così quando si vola alti. Certi cori sfondano i timpani più di altri, quello per Sinisa fa stringere il cuore e aggiunge un’emozione alla tavolozza.
Viene cantata L’anno che verrà a cappella e come sono contenti, tutti quanti, di essere lì in quel momento. San Petronio viene sconsacrata per una notte, sugli scalini l’unica fede che si respira è quella rossoblù. C’è chi dice che in piazza ormai ci siano circa 10.000 persone, per gli juventini sono 12.000, per De Laurentiis una manciata.
Si sa che i giocatori hanno visto Atalanta-Roma tutti insieme a Casteldebole e che sono ancora dentro a festeggiare, si spera che qualcuno arrivi anche in piazza e chi ha la pazienza di aspettare viene premiato: il primo a mischiarsi tra la folla è Odgaard, dopo l’una di notte arrivano Skorupski, Urbanski e Orsolini e la festa si riaccende.
Tutta Bologna intanto risuona di clacson e di canti, e se qualcos’altro aggiungersi a questa euforia è la consapevolezza che potrebbe non essere finita qui. Fra una settimana esatta BFC e Juventus si incroceranno al Dall’Ara, e se i ragazzi di Motta dovessero vincere metterebbero un’ipoteca sul terzo posto e sarebbero certi di terminare la loro superlativa stagione davanti ai bianconeri.
L’appuntamento è fra sette giorni, prima allo stadio e poi ancora in piazza. ‘Male’ che vada sarà l’occasione per celebrare di nuovo un gruppo che ha fatto qualcosa di inimmaginabile.
Bene che vada, sarà apoteosi.
Fabio Cassanelli
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