In queste ultimissime ore di mercato il Torino ha offerto 12 milioni di euro per Musa Barrow, ma il Bologna ha rifiutato e permesso a Sinisa Mihajlovic di avere un ampio ventaglio di soluzioni nel reparto offensivo. Trattenuto Arnautovic ignorando la proposta di un club non qualsiasi quale il Manchester United, e lo stesso dicasi appunto per Barrow, Orsolini e Vignato, in avanti si è aggiunto Zirkzee dal Bayern Monaco, potenziale crack in ottica presente e futura. Gli innesti di Lykogiannis, Cambiaso e Ferguson prima, Lucumí, Sosa, Moro e Posch poi, delineano un ottimo lavoro svolto da Sartori e Di Vaio in sede di mercato. E va anche sottolineato come le richieste arrivate per più giocatori di proprietà dei rossoblù stiano lì a dimostrare la qualità della rosa.
Lascia però un po’ perplessi il fatto che lo stesso tecnico serbo sia il primo a palesare dubbi sull’effettivo valore dell’organico messogli a disposizione. Durante gli anni sotto le Due Torri, Sinisa si è più volte lamentato della mancanza di una punta di peso (era il periodo nel quale il BFC era molto bello a vedersi), poi è stato accontentato con un gigante come Arnautovic, a cui ora si è aggiunto l’importante investimento sul già citato Zirkzee. Eppure qualcosa che non lo soddisfa c’è sempre, lo stanno a dimostrare le poche parole pronunciate ieri in conferenza stampa, quando ha affermato che «solo col tempo si capirà se il Bologna è più forte o più debole». Mettiamoci anche nei panni di Stefan Posch, difensore della Nazionale austriaca che dal suo nuovo allenatore si sente subito dire «non lo conosco». Sono piccole cose che danno un po’ fastidio e non giovano né all’ambiente né alla squadra: se colui che guida il gruppo mette ogni giorno dei punti interrogativi, che fiducia potrà mai infondere nei suoi ragazzi?
E allora una domanda sovviene lecita: escluse le prime sette-otto della classe, chi può permettersi una rosa di questa caratura? Intendiamoci, non parliamo di zona europea, nessun volo pindarico, semplicemente di una squadra in grado di dire la sua contro chiunque in un campionato pur sempre insidioso come la Serie A. In quanto all’amalgama, lo scrivevamo pochi giorni fa: i giocatori di valore non necessitano di particolari tempi d’inserimento, sono validi e basta. Dunque, dopo tante ansie e polemiche, il nostro voto al mercato felsineo è un 7 pieno, più che meritato.
Mario Sacchi
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