Bologna, testa sul presente per finire bene la stagione e prendersi qualche scalpo illustre. In primis quello dell’Inter
Dieci partite separano il Bologna dal termine di un campionato che con ogni probabilità, nonostante un ottimo girone d’andata, non vedrà i rossoblù compiere alcun passo in avanti rispetto alle altre stagioni dell’era Saputo. I 51 punti messi a referto da Pioli nel 2011-2012 restano un miraggio ormai da anni, e le recenti uscite hanno reso distante persino la parte sinistra della classifica, che pare essere stata prenotata da Verona e Sassuolo. Si prospetta dunque l’ennesima volata finale scialba e poco avvincente, a meno che capitan Soriano e compagni non decidano di regalarci qualche acuto.
I rossoblù, infatti, devono ancora vedersela con Atalanta, Milan, Juventus, Roma e Inter, ovvero squadre che lotteranno fino all’ultimo per raggiungere o consolidare i propri prestigiosi obiettivi, e contro le quali saranno quindi partite vere. Il rischio che manchino le motivazioni e si finisca per raccontare di sconfitte inevitabili al cospetto di avversarie più forti e agguerrite è alto, ma giocatori e staff tecnico sanno bene che determinate valutazioni verranno fatte anche alla luce di come il gruppo approccerà queste ultime sfide, e che nessuno può permettersi di tirare indietro la gamba o peccare sul piano caratteriale.
L’a.d. Fenucci lo ha esplicitato con grande fermezza ieri al centro sportivo, poco prima dell’allenamento, durante un confronto con squadra e Mihajlovic a cui ha presenziato anche il d.s. Bigon. Fenucci ha chiesto a tutti di rimanere ben focalizzati sul presente, sottolineando nello specifico quanto espresso la settimana scorsa dal presidente Saputo, che si era detto sorpreso e deluso per l’involuzione palesata dal Bologna dopo il giro di boa. Un messaggio chiarissimo per un ambiente intorpidito da un altro campionato sì lontano dalla zona calda della classifica ma troppo modesto per puntare a qualcosa di importante, con la speranza che i ragazzi di Sinisa e lo stesso mister sappiano recepirlo.
Se i tifosi già si augurano che il BFC possa fare uno sgambetto alla Juventus, centrando uno di quei risultati capaci di dare un senso diverso alla stagione, il dente di Casteldebole è avvelenato in particolare contro l’Inter. Non sta piacendo, al Bologna come del resto a molte altre squadre di Serie A (Milan in testa), il tentativo dei nerazzurri di rimandare quanto più possibile la sfida del Dall’Ara, al fine di mantenere sulle spine le altre contendenti allo scudetto. I campioni d’Italia in carica stanno per presentare il secondo ricorso, questa volta al CONI, chiedendo la vittoria a tavolino dopo che la gara in calendario lo scorso 6 gennaio non si era disputata per le tante positività al COVID tra le fila felsinee. Marotta e soci sanno bene che non c’è alcuna possibilità che il ricorso venga accettato, ma appunto il loro obiettivo è unicamente quello di posticipare il calcio d’inizio, che fra presentazione delle memorie difensive e verdetto slitterà di almeno un altro mese.
Il Bologna si sta dunque ritrovando ostaggio degli interessi di una società che punta con ogni mezzo a innervosire le dirette avversarie, e considerando anche il 6-1 rimediato lo scorso settembre non potrebbe immaginare miglior vendetta sportiva che metterle i bastoni tra le ruote quando finalmente si scenderà in campo. Per quanto relative e distanti dai traguardi d’inizio anno, sono queste le soddisfazioni che il BFC si può ancora togliere, e che tanto il patron Saputo quanto l’encomiabile piazza meriterebbero.
Fabio Cassanelli
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