Bologna, un bicchiere mezzo…
Cinque partite, sei punti.
Milan, Juventus e Napoli già affrontate.
Una sola sconfitta, una sola vittoria, tre pareggi.
Tre reti realizzate, quattro subite.
Undicesima posizione contro la quindicesima della passata stagione e tre punti in più in classifica.
Se da una parte questo inizio di campionato è da considerarsi positivo, dall’altro lascia qualche dubbio. Il Bologna di Motta fatica abbastanza a ritrovare ritmo e gioco propositivo, se si esclude la bella prova fornita in casa della Juventus. E come testimonia la rotazione della fascia da capitano, non c’è un vero e proprio leader nel gruppo, eccezion fatta per De Silvestri (fino a domenica scorsa più uomo spogliatoio, adesso di nuovo titolare visto l’infortunio di Posch). Però ci sono tanti giocatori che nell’insieme formano una squadra interessantissima e ostica da affrontare, esempio ne è la partita col Napoli: tutti faranno fatica contro i rossoblù, se in mezzo non ci si metterà l’arbitro o il VAR di turno.
Inoltre manca forse una punta che abbia un po’ di più il gol addosso: senza togliere niente a Zirkzee, che ha già dimostrato di avere classe, colpi e una notevole intelligenza calcistica, in rosa non è presente un centravanti da doppia cifra assicurata. A discolpa dell’olandese, fin qui, i pochissimi palloni che gli sono arrivati in area di rigore: spesso e volentieri Joshua si crea occasioni da solo ma non sembra ancora pronto per reggere in solitaria tutto il peso dell’attacco, ha bisogno di un supporto più costante e incisivo da parte dei tanti esterni di talento che popolano il reparto offensivo.
Bologna che ha cambiato parecchio sul mercato e l’ha fatto nella seconda metà di agosto, ecco perché una fase di ambientamento dei nuovi innesti e di ricerca dell’amalgama da parte del tecnico andava messa in conto. Se parliamo invece di certezze, ora come ora stupisce il mancato impiego di Moro, considerando che il centrocampista croato è uno dei pochi ad avere la verticalizzazione nelle sue corde, giocata nella quale la squadra sta mancando: l’assenza che più si fa sentire è infatti quella di Schouten, sostituito da Freuler, ottimo elemento ma con caratteristiche diverse (un discorso simile può essere fatto per Aebischer in luogo di Dominguez).
Adesso sta a Thiago, peraltro atteso a breve da un confronto col presidente Saputo in tema rinnovo di contratto, registrare a dovere un organico che a nostro avviso ha tutto per fare bene, a cominciare dalla trasferta di Monza in programma giovedì: una vittoria regalerebbe nuove consapevolezze e una buona dose di entusiasmo, elementi fondamentali all’interno di un periodo di rodaggio che speriamo non si protragga troppo a lungo.
Mario Sacchi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)