Chivu, il compito arduo e il parallelo con Mihajlovic: un giovane veterano per salvare il Parma, ancora il Bologna nel suo destino

Chivu, il compito arduo e il parallelo con Mihajlovic: un giovane veterano per salvare il Parma, ancora il Bologna nel suo destino

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Cristian Chivu allena il Parma da poco più di 48 ore, ma è già diventato la minaccia numero uno guardando al derby emiliano di domani. L’incognita di un combattente di ferro al debutto assoluto in Serie A è infatti il primo fattore di rischio in una partita che, altrimenti, il Bologna avrebbe avuto tutti i mezzi per considerare poco più di un adempimento burocratico, data la situazione estremamente critica dei ducali, in piena zona retrocessione e reduci da 5 sconfitte nelle ultime 6 gare. Ricordiamoci i rossoblù di Inzaghi, sconfitti 4-0 in casa dal Frosinone e capaci, qualche giorno più tardi, di vincere a San Siro contro l’Inter grazie all’arrivo di Mihajlovic.
Quando il patron americano Kyle Krause ha pensato a Chivu, deve probabilmente aver ritenuto che un motivatore fosse molto più indispensabile di un tecnico navigato. Malgrado i 13 trofei conquistati da calciatore (di cui 5 nel solo 2010) e i 6 anni passati nel settore giovanile interista (con uno scudetto Primavera vinto dal gruppo in cui militava Fabbian), il rumeno è infatti ancora a digiuno di panchine tra i ‘grandi’, proprio come Sinisa quando nel 2008 fu ingaggiato dai Menarini dopo una breve esperienza da vice di Mancini all’Inter. Ma questi sono dettagli, per un uomo che era già abituato ad allenare in campo con la forza del temperamento («A ventun anni – ha ricordato Krause – era già leader all’Ajax»).
Entrambi balcanici, tutti e due difensori di carattere e qualità, specialisti nei calci piazzati, accomunati da un’amicizia di ferro con Dejan Stankovic e alla prima esperienza su una panchina di A dopo un tirocinio all’Inter, la parabola di Chivu ricorda molto quella di Mihajlovic, che ieri avrebbe festeggiato il 56° compleanno. Da quando ha appeso gli scarpini al chiodo, però, il neo allenatore del Parma ha trovato anche il tempo di laurearsi in Scienze motorie e conseguire un master in marketing, oltre al patentino di Coverciano, preso frequentando la stessa classe di Amauri, Camoranesi, Toni e Amelia. Alla fine, però, il migliore di tale nidiata si è rivelato proprio l’outsider Cristian, atteso domani alla prova Bologna. Per coincidenza, la stessa squadra presente al Meazza nel giorno del suo addio al calcio giocato: era il 5 aprile 2014.

Luca Baccolini

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Foto: parmacalcio1913.com