Quando il Bologna incontra la Juventus succede sempre qualcosa, raramente negli ultimi anni i bianconeri hanno vinto con pieno merito o comunque con una supremazia schiacciante. C’è sempre il fattaccio, la polemica, la recriminazione che lascia quel retrogusto amaro tanto simile alla beffa. Vuoi che sia un rigore negato o un rigore a sfavore un po’ troppo generoso, vuoi perché giochi meglio e con un singolo episodio i bianconeri strappano l’intera posta in palio. Nel dubbio, la spuntano sempre loro.
Non sono mai stato un detrattore della Vecchia Signora, non nutro particolari rancori nei suoi riguardi, la ignoro e basta, quindi credo di poter esprimere un parere senza essere ottenebrato da rabbie o collere particolari: insomma, sono obiettivo. Non va bene quanto successo ieri sera all’Allianz Stadium. I rossoblù avevano tenuto benissimo il campo (come sempre accade da quando c’è Mihajlovic) e, nonostante l’ampio divario in termini di qualità, la loro bella figura l’avevano fatta eccome. Ed è stata resa vana ancora una volta da un mix di imprecisione, sfortuna e decisioni arbitrali controverse.
Rocambolesco il secondo gol dei padroni di casa. È vero, c’è un errore di Soriano, ma mille rimpalli hanno fatto sì che la sfera arrivasse tra i piedi dell’unico giocatore smarcato, il cecchino Pjanic, che ne ha prontamente approfittato (come fece Dybala l’anno scorso al Dall’Ara, approfittando dell’unica sbavatura felsinea dopo alcuni miracolosi interventi di Perin). Peccato che in avvio di azione il bosniaco avesse commesso fallo su Mbaye, spingendolo e facendolo cadere addosso ad Orsolini. Sfortunatissima, poi, la traversa colpita da Santander in pieno recupero, e prodigioso l’intervento di Buffon sulla rovesciata dello stesso attaccante paraguaiano. Ma il rigore…
Il regolamento è chiaro fino ad un certo punto, perché se è vero che il leggero intervento con la punta del piede di De Ligt (che c’è, si può notare dalla ripresa frontale al difensore olandese) renderebbe non punibile il suo tocco col gomito, è altrettanto vero che in circostanze del genere dovrebbe essere valutata anche la congruità della posizione delle braccia in relazione al movimento che il calciatore sta effettuando. E di congruo, nel movimento di De Ligt, c’era ben poco. Ma la cosa davvero inaccettabile, in epoca di VAR, è che Irrati non sia nemmeno andato a rivedere tutto al monitor. E poi i soli tre minuti di recupero, almeno uno dei quali trascorso appunto ad attendere la decisione dell’arbitro sul penalty e a sua volta non recuperato: dopo la paratissima di Buffon su Santander il Bologna avrebbe potuto calciare un altro corner, invece no, squadre negli spogliatoi.
Non c’è niente da fare, quelle contro la Juventus sono sempre sfide al veleno, ricche di episodi poco chiari e dall’esito difficile da accettare. Ma vallo a spiegare a chi di dovere, fanno finta di non vedere e non sentire: ci fosse stata una televisione che al termine del match abbia chiesto a Sarri di commentare il possibile rigore per il Bologna, una… Resta comunque la prova più che positiva dei rossoblù, a cui mancano almeno quattro-cinque punti in classifica. Il gioco però c’è e la mentalità è quella giusta: di questo passo i risultati e le soddisfazioni arriveranno.
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Foto: Damiano Fiorentini