Se Carlo Parola il 15 ottobre 1950 non si fosse inventato quella celebre rovesciata (e il fotografo Corrado Bianchi non l’avesse immortalata facendone ‘la’ rovesciata per antonomasia, quella finita su tutti gli album di figurine Calciatori Panini), forse mancherebbe un termine di paragone per indicare il gesto tecnico col quale Panagiotis Kone il 16 dicembre 2012 firmò il momentaneo 2-2 in Napoli-Bologna. Di quel prodigio di coordinazione e sfrontatezza, che sublimò un traversone senza troppe pretese di Garics, il greco-albanese avrebbe fatto un marchio di fabbrica, replicandolo (peraltro grazie al medesimo assist-man) anche contro la Sampdoria un anno dopo.
Quella sera al San Paolo ‘Pana’ saltò in volo con tutto il corpo, tenendolo miracolosamente parallelo al terreno, e iscrisse di forza il suo gol tra i più belli d’ogni epoca. Maurizio Compagnoni, telecronista di quella partita, non trovò parole e tacque per tre lunghissimi secondi. Poi Daniele Portanova, appena rientrato da una lunga squalifica, completò il miracolo e realizzò la rete del definitivo 2-3. Sono ricordi ormai lontani, certo, ma è coi ricordi che ci si aiuta a vivere. E allora continuiamo.
Sempre alla fine di dicembre di dieci anni fa, uno strano incrocio dei calendari di campionato e coppa portò il BFC a giocare due volte a Napoli nell’arco di tre giorni. Dopo la vittoria per 2-3 di quel 16 dicembre, i rossoblù rimasero in Campania per disputare gli ottavi di Coppa Italia. La televisione copriva l’evento in diretta, e così i duecento tifosi che avevano assistito alla prima impresa (quella propiziata appunto dall’incredibile gol di Kone) avevano deciso di rientrare in città. Tutti, tranne Claudio Scalorbi, unico rossoblù a comparire nel settore ospiti dello stadio anche per la seconda gara del 19 dicembre. La sua imperturbabile tenacia fu subito minacciata dal gol di Cavani al 12′. Poi Pasquato pareggiò i conti, e infine arrivò un’altra prodezza di Panagiotis al primo minuto di recupero: il Napoli di Insigne, Inler, Cavani e Hamsik venne sconfitto per la seconda volta nel giro di 72 ore.
Cosa ci insegna quella serata? Che nessuna impresa è davvero impossibile, anche quando l’evidenza sembra suggerire il contrario. In questo momento, di fronte ad un Napoli ritenuto imbattibile, dovremmo tutti metterci nei panni di quel tifoso rossoblù che decise di restare a guardare il Bologna da solo, sotto gli occhi di 10.000 napoletani. Prima o poi le sorprese e le gioie arrivano per tutti.
Luca Baccolini
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