Arriva questo blocco del calendario e il Bologna, come per magia, si riscopre fragile tra i pali: all’andata, infatti, Lukasz Skorupski fece appena in tempo a sfidare l’Inter (raccogliendo per tre volte la palla nel sacco) prima di infortunarsi alla mano sinistra e saltare sette partite. Il suo primo sostituto fu Federico Ravaglia, che dalla Roma di gol ne avrebbe poi incassati addirittura cinque in 44 minuti, alla faccia del debutto assoluto in rossoblù e in Serie A. Di occasioni di riscatto per il classe 1999, complici un guaio fisico rimediato proprio nella disastrosa gara coi giallorossi e la successiva positività al COVID-19, non ne sarebbero più arrivate: il testimone di Skorupski contro Spezia, Torino, Atalanta, Fiorentina, Udinese e Genoa passò ad Angelo Da Costa. Con alterni risultati del brasiliano e del Bologna stesso.
Un Bologna che, quasi fosse una maledizione, si trova adesso a rivivere lo stesso dilemma un girone dopo a causa dell’assenza forzata di Skorupski almeno per la prossima sfida: Da Costa o Ravaglia? Detto che, parola di Walter Sabatini, da qui a fine stagione tutti i membri della rosa si giocheranno la permanenza nel capoluogo felsineo, chi scrive ha una naturale predilezione per i giovani: la mia scelta è dunque presto fatta e mi sento di incarnare il pensiero di una bella fetta di tifosi, quella che magari ha ancora fresca nella memoria l’immagine di tanti vegliardi venuti sotto le Due Torri a svernare. Immagine per fortuna cancellata in parte dalle recenti gesta di un certo Rodrigo Palacio, uno che con la maglia dell’Inter effettivamente tra i pali ci ha davvero giocato (contro il Verona nel 2012). Peccato che l’argentino sarà squalificato, altrimenti l’idea non sarebbe stata da scartare… Per ‘El Trenza’ avrei rinnegato anche la mia politica pro-giovani. Politica e coerenza in fondo, si sa, raramente vanno d’accordo.
La scelta per la partita di sabato sarà invece per forza tra Da Costa e Ravaglia (se vogliamo tagliare subito dal ballottaggio il carneade canadese Sebastian Breza). Il brasiliano, in scadenza a giugno, potrebbe giocarsi le sue ultime chance per convincere la dirigenza felsinea di essere ancora un portiere valido, cancellando così i vari errori commessi in stagione. Errori peraltro simili: respinte troppo morbide e centrali per non stuzzicare l’appetito degli attaccante avversari. Pensando alla forza, alla qualità e alla velocità del tandem Lukaku-Lautaro c’è da sudare freddo, ma questo a prescindere da chi avrà l’onere di difendere i pali del Dall’Ara. Il piccolo Ravaglia (si fa per dire: 196 cm per 88 kg), contratto alla mano, si gioca con meno urgenza la sua permanenza in rossoblù. Ma sarà davvero così? Quanti ragazzi, specialmente italiani, vengono silurati definitivamente nelle categorie inferiori alla minima sbavatura?
A Bologna, in tal senso, siamo molto più clementi rispetto ad altre piazze maggiormente isteriche e meno tolleranti, ma il rischio è comunque dietro l’angolo: consegnare ad un 21enne la chance di giocarsi il proprio futuro contro Inter e Roma (tanto per citare le prossime due avversarie) è un po’ come regalargli una Ferrari quando ha solo il foglio rosa. Anche perché, in tutto ciò, ci sarebbe una salvezza ancora da raggiungere. E farlo magari proprio nei prossimi due match, di fronte a quelle presunte grandi squadre che pensano sempre di far un sol boccone del BFC, ammetto che non mi dispiacerebbe affatto.
Giusy Anna Maria D’Alessio
P.S.: a proposito di bocconi, vi assicuro che noi tifosi di fuori regioni dobbiamo mandarne giù molti e anche piuttosto amari per difendere la nostra fede. Voi felsinei doc potete considerarli un risarcimento per i tanti vostri concittadini che tifano per le suddette presunte big.
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