Un mese esatto dopo il trapianto di midollo osseo, Sinisa Mihajlovic si presentò a Casteldebole per ultimare la preparazione alla complicata trasferta di Napoli. Erano i giorni a cavallo tra novembre e dicembre 2019, ma ci voleva ben altro che i primi freddi per far desistere l’allenatore serbo dal tornare sul campo dopo una lunga e forzata assenza. In quel periodo il Bologna era reduce da tre sconfitte e un pareggio e da un ciclo di dieci gare con una sola vittoria, e nella toccante conferenza stampa successiva alla sua uscita dall’ospedale Sinisa non mancò di sottolineare le soddisfazioni che la squadra gli aveva dato durante la degenza, ma anche che complessivamente si sarebbe aspettato di meglio.
Forse punti nell’orgoglio, i rossoblù sfoderarono una buonissima prestazione in terra partenopea, riuscendo a rimontare l’iniziale vantaggio di Llorente grazie alle reti di Skov Olsen e Sansone e conquistando un successo prestigioso e molto pesante. Cinque o sei undicesimi di quella formazione hanno buone possibilità di scendere in campo anche domani sera nello stadio adesso dedicato a Diego Armando Maradona: Skorupski, Danilo, Poli, Sansone e Orsolini, quest’ultimo in costante ballottaggio proprio con Skov Olsen. La differenza sostanziale rispetto a quindici mesi fa risiede nello stato d’animo sicuramente molto diverso dei giocatori, che allora partirono per Napoli senza il loro mister, rimasto precauzionalmente in Emilia, e soprattutto con tre soli punti di vantaggio sulla terzultima. Nonostante si dovesse ancora disputare la 14^ giornata e ci fosse parecchio tempo a disposizione per migliorare la classifica, c’era già chi aveva cominciato a domandarsi se fosse davvero possibile, per una squadra di alto livello, portare a termine una stagione con un tecnico a mezzo servizio.
Oggi Mihajlovic è pienamente ristabilito, prima della brutto stop di Cagliari il Bologna aveva centrato quattro risultati utili consecutivi, le lunghezze sulla zona calda sono sette e, nonostante una stagione contrassegnata da alti e bassi, i felsinei non hanno mai dato l’impressione di poter rischiare qualcosa in termini di lotta salvezza. Al momento Soriano e compagni sono all’undicesimo posto, e affronteranno la squadra che fra le prime nove della Serie A ha perso di più (otto volte). Così come accadde il 1° dicembre 2019, il match in casa del Napoli potrebbe rappresentare una bella occasione di riscatto: per quanto amara e per certi versi inaspettata, la sconfitta patita mercoledì verrebbe così prontamente riassorbita e ridimensionata.
Fabio Cassanelli
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