Ad un soffio dalla matematica Europa League, a pochi passi dalla Champions. Se fosse stato il Bologna di Roma e quello ammirato per gran parte del campionato, i discorsi sarebbero già chiusi in ogni senso e l’obiettivo massimo già raggiunto. Invece manca ancora qualcosa.
È vero, i rossoblù nelle ultime cinque uscite hanno vinto soltanto una volta, nello scontro diretto dell’Olimpico, ma di rimando non hanno mai perso. Si sapeva che la partita sul campo del Torino (quarta miglior difesa della Serie A, solo 2 sconfitte casalinghe) sarebbe stata scorbutica, quindi un pareggio è da accogliere come un risultato positivo. Semmai mancano all’appello almeno 4 punti tra Frosinone, Monza e Udinese.
Crediamo di non offendere nessuno dicendo che nelle ultime due gare i felsinei hanno avuto un po’ di fortuna (palo di Davis, traversa di Sanabria), anzi, lo consideriamo un fatto positivo, perché la fortuna bisogna anche andarsela a cercare. Nel complesso una leggera flessione, specialmente in termini di brillantezza, c’è stata, inutile negarlo, ma si tratta di un normale calo che può verificarsi a fine stagione dopo un forte dispendio di energie psicofisiche, cosa che sta capitando anche alle dirette concorrenti.
Rimangono tre partite per conoscere il futuro di Freuler e compagni, autori di una cavalcata favolosa: Napoli e Genoa in trasferta, inframezzate dalla Juventus al Dall’Ara. Nel mentre non resta che attendere il risultato di Roma-Juve: se i giallorossi dovessero vincere si avvicinerebbero al BFC ma trascinerebbero la Vecchia Signora in piena bagarre; in caso di pareggio o di vittoria dei bianconeri, invece, i rossoblù vedrebbero il traguardo a portata di mano, considerando che nel turno seguente si giocherà Atalanta-Roma.
Per concludere, va sottolineato come Thiago Motta sia ormai uscito allo scoperto: «Vogliamo provare fino in fondo ad arrivare in Champions League, poi parlerò del futuro con la società». Lo stesso vale per i suoi ragazzi, a partire da Riccardo Calafiori («Non possiamo smettere di sognare, faremo di tutto per arrivare in Champions ed entrare nella storia di questo club) e Lukasz Skorupski («Il mister ci ha chiesto cosa vogliamo e noi abbiamo risposto che a questo punto vogliamo andare in Champions»).
Insomma, crediamoci fino in fondo: comunque vada sarà un successo, ma già che ci siamo… Lo meritano Thiago e i giocatori per l’impegno, la serietà e lo splendido calcio proposto, lo merita un presidente (ma ancor prima un uomo) che per riportare in alto il Bologna ha fatto tanti sacrifici e ha dovuto fronteggiare attacchi talvolta vergognosi, lo merita una dirigenza seria e capace, e soprattutto lo merita una tifoseria appassionata e affezionata come poche altre. E allora dai Bologna, un ultimo sforzo!
Mario Sacchi
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