I protagonisti dell’anno solare 2023 in casa Bologna, senza voti né classifiche ma elencati a mo’ di formazione.
1) Federico Ravaglia – Portiere a chilometro zero, viene chiamato in causa da Motta e si rende protagonista della settimana più esaltante del 2023, parando pure un rigore a Lautaro Martinez. Il 2024, c’è da starne certi, sarà il suo anno, a prescindere dalle attuali gerarchie.
2) Claudio Fenucci – Le bandiere non esistono sul campo, ma dietro la scrivania probabilmente sì. Profilo basso, parole sempre più centellinate, molto lavoro dietro le quinte. Il Bologna è diventato un club rispettato in Italia e spesso preso ad esempio, e tanto del merito è suo. Se Saputo non se ne priva, un motivo ci sarà.
3) Giovanni Sartori – È come Mina, un mostro sacro che rimane volutamente nell’ombra. Nessuno sa dove sia, cosa faccia, con chi parli. Però esiste, e influisce in maniera decisiva, tanto sul quotidiano quanto sul lungo periodo. C’è un Bologna prima e dopo Sartori.
4) Maurizio Savi – L’uomo che apre e chiude il Dall’Ara da 25 anni, festeggiati con un video-tributo sul maxischermo dello stadio. In questa formazione di personaggi deve rientrare anche lui, a rappresentare tutti quei lavoratori invisibili che contribuiscono a far funzionare gli ingranaggi della macchina.
5) Riccardo Calafiori – Strano destino quello di doversi trovare un posto al sole in Svizzera, come un lavoratore frontaliero qualsiasi. È proprio quello che è successo a Calafiori, che dopo l’esilio al Basilea si è ripreso la Serie A e una maglia da titolare, dimostrandosi pedina insostituibile. Ora nel mirino c’è l’Europeo.
6) Lewis Ferguson – Ok le prodezze di Zirkzee, ma la miglior immagine di un singolo su tutto l’anno solare l’ha fornita lo scozzese, figlio e nipote d’arte senza complessi d’inferiorità e goleador aggiunto (11 in 49 partite). In una recente intervista ha detto di trovarsi benissimo a Bologna ma che gli manca incredibilmente il suo cane Kobe, un chow chow di 20 chili. Speriamo non gli vengano altri rimpianti.
7) Riccardo Orsolini – Tredici gol nel 2023, l’anno della rinascita, del rinnovo di contratto e del ritorno in Nazionale dopo mesi di convivenza altalenante con Mihajlovic. Il miglior marcatore dell’anno solare alla fine è lui, che forse un giorno il discorso sulle bandiere ce lo farà rimangiare.
8) Thiago Motta – Il 2023 è il suo anno. Arrivato qui due autunni fa col sospetto di essere una scelta di ripiego (e col retrogusto acido di un esonero scomodo, quello di Sinisa), ora è l’allenatore più corteggiato della Serie A e non solo. Ha cominciato e finito l’annata con una sconfitta, ma la sua marcia è impressionante, specie se paragonata ai predecessori: 17 vittorie, 15 pareggi e 9 sconfitte, ovvero 66 punti in 41 partite, media da 1,60 abbondante che proiettata su un campionato significa 61 punti. L’Europa è nelle sue mani.
9) Marco Di Vaio – Cresce di mese in mese come d.s. e capo dell’area scouting. Poche volte si riflette sull’importanza di avere un bolognese acquisito all’interno del proprio club, in un mondo fatto di pirati e avventurieri. Il suo lavoro è alla luce del sole, vive qui da ormai quindici anni e qui risponde del suo operato. La scelta di Motta si è rivelata la più lungimirante.
10) Joey Saputo – Ormai non si perde più una partita del Bologna. Che importa? Importa eccome. Perché la vicinanza di un patron in carne e ossa, in questo sport orfano di punti di riferimento e simboli, è sempre più incisiva. Sarà forse un caso, ma da quando vive Casteldebole e la città più (e meglio) di prima, i risultati sono cominciati ad arrivare.
11) Joshua Zirkzee – L’erede di Arnautovic, o meglio la sua vittima, perché chissà quante occasioni di mettersi in luce avrebbe avuto Zirkzee senza un concorrente così ingombrante davanti. Bravi i dirigenti a credere in lui dopo un’annata complicata. Bravo lui a ripartire da capo, conquistando in metà stagione una valutazione di mercato da almeno 40 milioni di euro.
Luca Baccolini
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Foto: Getty Images (via OneFootball)