Dalla parte di Italiano
Tirare un sospiro di sollievo o rammaricarsi? La partita contro il Milan, rinviata a data da destinarsi in maniera complessivamente rivedibile (al Dall’Ara, almeno a porte chiuse, si poteva giocare), ritarda di qualche ora il giudizio su Vincenzo Italiano, portandolo a giocarsi la partita della verità a casa di un Cagliari forse nel suo miglior momento stagionale. E a proposito del Dall’Ara: della ristrutturazione se ne parla sempre meno, e dubitiamo che mettere i lucchetti allo stadio senza nemmeno avvisare il club favorisca i rapporti e di conseguenza la prosecuzione del progetto.
Ma torniamo al campionato. Nel nostro calcio ora come ora vorremmo essere chiunque tranne Italiano, un allenatore coraggioso che è salito a bordo di una squadra ancora troppo ubriaca di Champions per reggersi sui suoi piedi, per giunta depauperata dei suoi due pezzi migliori (che, ironia della sorte, non stanno nemmeno facendo sfracelli in Premier League). Senza dimenticare Saelemaekers, Kristiansen e Ferguson, con lo scozzese tornato in gruppo solo ieri. Se pensiamo che a Firenze gioiscono per ogni passo falso del loro ex mister, questo lascia capire come vi sia accanimento nei confronti di chi ha portato i viola a tre finali quando prima l’obiettivo era la salvezza.
Ancora una volta, ci sentiamo di esprimere vicinanza ad un uomo che non ha risparmiato un goccio di energia dall’estate a oggi, venendo ricompensato con la miseria di una sola vittoria in undici partite. Facile rovesciare su di lui le colpe di questo esordio a dir poco deludente. Ma le colpe di Italiano, ove presenti, sono soprattutto legate al fatto di aver accettato la cessione dei pezzi pregiati senza un adeguato meccanismo di ricambio.
Se sarà lui a pagare, non ci sentiamo di pronosticarlo. Ma in questo preciso momento non vediamo come qualunque altro tecnico possa ad esempio rivitalizzare un centravanti totalmente spaesato come Dallinga, o trasformare in un simil Calafiori un difensore come Casale. La Champions, purtroppo, sta abbagliando e facendo distogliere l’attenzione da un campionato che, se non verrà raddrizzato in tempo, rischia di rivelarsi quantomai insidioso. Ecco perché il tifo bolognese, ad ogni livello, deve cercare di stare il più possibile vicino al mister, che sta catalizzando su di sé tutte le problematiche connesse a mercato estivo e infortuni.
Speriamo solo che questa sosta inattesa (la partita col Milan si recupererà nel 2025) consenta al gruppo rossoblù di recuperare energie psicofisiche in vista della mai semplice trasferta dell’Unipol Domus. Dopo la quale si delineeranno quattro partite casalinghe da non fallire (Lecce, Venezia, Fiorentina e Verona) a fronte di quattro trasferte tutte in salita (contro le due romane e le due torinesi). Arrivare al mercato di gennaio senza l’acqua alla gola sarà a dir poco fondamentale.
Mario Sacchi
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Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)