Dallinga e Castro, il Bologna va a caccia di gol con la nuova ‘strana coppia’
Pericolosissima da spendersi, la parola ‘erede’ non ha mai portato fortuna quasi a nessuno. Anche nel calcio. Al suo arrivo a Bologna, Thijs Dallinga non ha potuto fare a meno di essere identificato come l’erede di Zirkzee, non avendone però né le caratteristiche tecniche né la familiarità con l’ambiente. Per un’estate intera al nuovo olandese è stato chiesto di interpretare un ruolo non suo, quando invece – più semplicemente – sarebbe bastato lasciargli il tempo di crescere in silenzio, fissando l’occhio di bue esclusivamente su Santiago Castro, che invece sembra gradire molto la ribalta.
Il tempo ha dato ragione alle prime impressioni: Dallinga, spaesatissimo, non è nemmeno la lontana copia del primo Zirkzee, che era spaesato pure lui ma almeno più propositivo. Né si può scomodare il paragone con Julio Ricardo Cruz (argentino come Santiago e sbocciato in Olanda come Thijs), che pur senza brillare riuscì comunque a realizzare 4 gol nelle prime 9 partite di campionato. Ora a Italiano tocca un compito non facile: rinunciare ancora a Dallinga significherebbe consegnarlo al mercato di gennaio nella lista degli esuberi (ma a quel punto bisognerebbe ammettere di fronte alla proprietà che 15 milioni non sono serviti a nulla); impiegarlo, invece, toglierebbe luce a Castro, l’unico attaccante in grado di segnare negli attuali precari equilibri rossoblù.
La soluzione, allora, potrebbe essere quella di farli convivere. Come, non si sa. Ma del resto non siamo pagati 2 milioni all’anno per trovare l’alchimia tattica. Di sicuro il dogma della punta unica, così com’è stato impostato da quasi vent’anni a Bologna, sta per tramontare di fronte all’evidenza. L’unica volta in cui Dallinga e Castro hanno condiviso il campo in contemporanea è stata nella sfida contro l’Empoli della terza giornata. Adesso però, di fronte alla schiacciante statistica che vede il BFC segnare appena un gol ogni 15 tiri in porta, potrebbe essere lanciata di nuovo la coppia, a caccia di maggior peso in attacco o perlomeno di soluzioni diverse: i due non giocherebbero però affiancati, bensì uno dietro l’altro. Una mossa a sorpresa, simile a quella che Fonseca ha adottato al Milan con Morata e Abraham. Lì l’esperimento, tutto sommato, ha dato buoni frutti. Qui, stando alle ultime da Casteldebole, lo scopriremo presto.
Luca Baccolini
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Foto: Emmanuele Ciancaglini/Ciancaphoto Studio/Getty Images (via OneFootball)