Europa? Da tre anni ci si va con 62 punti, e occhio al ranking UEFA… Mai come stavolta la missione è possibile
La quinta sconfitta stagionale (la seconda al Dall’Ara dopo quella all’esordio col Milan) non ha cambiato nulla o quasi nella classifica del Bologna. Roma (-3) e Atalanta (-4 e scontro diretto a sfavore) hanno rosicchiato un punto ma sono rimaste rispettivamente quinta e sesta in classifica, mentre il Napoli (-7) è settimo, la Fiorentina (-8 e scontro diretto a sfavore) ottava e la Lazio (-11 e anche lei sfavorita nel doppio confronto) nona, ma con una partita da giocare stasera all’Olimpico contro l’Udinese.
Il destino dei rossoblù rimane dunque saldo nelle loro mani, a cominciare dall’impegno di venerdì al Castellani di Empoli, mai espugnato in Serie A. Di fronte ci sarà una squadra in piena bagarre salvezza e reduce da due k.o. consecutivi, nonostante dall’arrivo del tecnico Davide Nicola le cose siano cambiate in meglio sul piano del gioco e dei risultati (3 vittorie, 3 pareggi e appunto 2 sconfitte). Al termine della stagione mancano 10 partite ma, come dice Thiago Motta, prendiamone una alla volta: la più importante è la prossima.
Se andiamo ad analizzare gli ultimi tre campionati, ovvero da quando è in palio uno slot (il settimo posto) per gli spareggi di Conference League, se ne evince come totalizzare 62 punti (prima Roma, poi Fiorentina e infine Juventus, rimpiazzata in seguito da viola) equivalga a centrare un piazzamento europeo. Quest’anno forse tale quota andrà rivista al ribasso, qualora il ranking UEFA darà modo all’Italia di portare otto club nelle coppe.
Considerando le difficoltà incontrate da alcune vere o presunte big e il contemporaneo buon rendimento delle squadre italiane in Europa, ed essendo arrivati a metà marzo in questa scintillante posizione, sarebbe un delitto per il Bologna non approfittarne. Però, da bravi scaramantici, chiudiamo qui il discorso.
Mario Sacchi
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