Girone d’andata interlocutorio ma in crescendo, il Bologna ha i mezzi per fare meglio nella seconda parte di stagione
Il pareggio interno per 1-1 maturato contro la Cremonese ha fatto scendere i titoli di coda sul girone d’andata del Bologna: 23 i punti raccolti nelle prime 19 giornate e decimo posto a braccetto con Fiorentina e Juventus, quest’ultima penalizzata per la nota vicenda legata alle plusvalenze.
Un cammino certamente particolare, quello dei rossoblù: 0 punti ottenuti con le prime 7 della graduatoria, considerando solo i risultati sul campo, 15 con le squadre fino al 14° posto e 8 con le ultime 6 della classe. Se sarà molto difficile ripetere il quasi en plein nella ‘terra di mezzo’, fatto di 15 punti conquistati sui 18 a disposizione, ecco che il BFC dovrà migliorare il rendimento contro le big, magari facendo leva sulla visita al Dall’Ara nel girone di ritorno di 6 delle prime 7 in classifica, provando nel contempo a migliorare il magro bottino raccolto sin qui contro le compagini in lotta salvezza.
Una prima parte di stagione che non può che essere valutata includendo il cambio di guida tecnica avvenuto ad inizio settembre: il Bologna si era via via trasformata in una squadra pavida e bloccata, l’avvento di Thiago Motta le ha certamente restituito coraggio e uno spirito propositivo, elementi preziosi per uscire dalle sabbie mobili in cui i felsinei erano finiti in avvio di campionato.
L’allenatore italo-brasiliano ha messo insieme 17 punti in 13 gare, uno score pienamente meritato a fronte di una classifica che non rende del tutto giustizia al suo operato: se è sicuramente vero che la trasferta di Udine ha sorriso al BFC, lo stesso non si può dire dei match contro Empoli, Roma, Atalanta e Cremonese. Sembra dunque lecito affermare che i rimpianti superino la fortuna, e che ai rossoblù manchino almeno 2-3 punti. Sia chiaro, nulla che avrebbe cambiato la sostanza della stagione, ma qualcosina nella forma sì: un dettaglio che può far ben sperare in vista del ritorno, ovvero la consapevolezza di non aver mai ‘overperformato’ sotto la guida di Motta.
L’impressione è che l’annata del Bologna, purtroppo già fuori dalla Coppa Italia (l’ottavo di finale in casa della Lazio poteva essere gestito meglio), sia in divenire, esattamente come la carriera del suo mister: Thiago è in una fase di ‘costruzione’, e non potrebbe essere altrimenti, dato che il suo percorso in panchina è agli albori, di conseguenza si trova ancora alla ricerca della propria precisa identità di campo. La base è senza dubbio molto interessante: un tecnico ‘giochista’ che ama la gestione del pallone attraverso il controllo dello stesso e il fraseggio.
Insomma, l’organico del BFC ha i mezzi per fare meglio nella seconda metà di campionato, in termini di cifra tecnica espressa sul rettangolo verde e di punti (specie se il mercato porterà qui un nuovo laterale mancino): la parte sinistra della classifica è potenzialmente aggredibile mentre spingersi oltre, millantando potenziali sogni europei, significherebbe inseguire l’irreale e gettare fumo negli occhi dei tifosi. Detto questo, guai ad accontentarsi, perché tra un ottavo-nono posto e un dodicesimo-tredicesimo c’è una bella differenza.
Riccardo Rimondi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)