Il Bologna di Saputo fiore all’occhiello del calcio italiano. Il resto sono cazzate
Non sappiamo ancora quale sarà il destino della Juventus, che per il momento sta facendo i conti con un -15 in classifica, intanto però emergono i nomi di altre società su cui la procura di Torino ha indagato in merito alla cosiddetta inchiesta ‘Prisma’, con l’udienza preliminare che si svolgerà il prossimo 27 marzo. E le parole sono importanti, perché ‘indagare’ non significa automaticamente ‘riscontrare una colpa’. Considerando quanto via via emerso sulla condotta dei bianconeri, ogni operazione compiuta fra il 2019 e il 2021 è stata posta sotto la lente d’ingrandimento, toccando per ovvie ragioni tutti i club che hanno chiuso affari di mercato con la Vecchia Signora. Tra questi pure il Bologna, che nel giugno 2019 esercitò l’opzione per l’acquisto a titolo definitivo di Riccardo Orsolini inserendo nell’operazione Gianluca Frabotta, valutato 2 milioni più un 50% sulla futura rivendita e finito alla Juve Under 23 per poi proseguire in Prima Squadra (giocando anche in Champions League) e poi in prestito tra Verona, Lecce e adesso Frosinone.
Nulla di strano o di scorretto a riguardo, ma avendo la procura di Torino indagato su tutto ciò era d’obbligo, per ragioni di trasparenza e competenza territoriale, trasmettere le relative carte alla procura felsinea e alle altre cinque (Bergamo, Cagliari, Genova, Modena e Udine), come infatti avvenuto di recente. Prassi, insomma, cose di cui non si dovrebbe nemmeno parlare se non per mera cronaca. Però ci tocca, perché a livello di media nazionali la macchina del fango ci ha messo ben poco a generalizzare, generare sospetti o peggio inventare colpe che non esistono, e anche sotto le Due Torri c’è chi non vede l’ora di montare un caso sul nulla pur di dare addosso a Joey Saputo e ai suoi dirigenti.
Qui c’è una sola e grande certezza, ci teniamo a sottolinearlo mettendoci sia la firma che la faccia: il BFC targato Saputo può essere criticato per i risultati non esaltanti ottenuti sul campo negli ultimi otto anni, e si può rimarcare come il patron sia stato costretto più volte a ripianare un bilancio in perdita (infatti grazie a lui i conti sono sempre in ordine, merce rarissima nel calcio italiano), ma non si può andare a toccare la correttezza e la pulizia di questa società. È una roba semplicemente disdicevole. Giù le mani dal Bologna, che magari non andrà in Conference League ma in termini di solidità, onestà e rispetto delle regole è un club da Champions!
Mario Sacchi
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Foto: Getty Images (via OneFootball)