Un rigore che definire di manica larga è un eufemismo (senza contare i severi e pesantissimi gialli comminati a Svanberg e Medel, che salteranno lo Spezia) spiana la strada ad una Lazio che poi trotterella contro un Bologna sulle gambe, senza idee e completamente in balia di un’avversaria sì più forte ma non irresistibile. Quando però vieni da 9 match con ben 7 sconfitte, una sola vittoria e un pareggio (4 punti sui 27 a disposizione) non è più un caso, bensì un mezzo sfacelo.
Quello che spaventa, oltre alla pessima forma fisica, è soprattutto l’arrendevolezza e la scarsa grinta dei felsinei, che dal sesto posto di novembre sono precipitati al tredicesimo, in attesa degli altri risultati della 25^ giornata. Diventano quindi determinanti le gare contro Spezia e Salernitana, dove il BFC dovrà per forza vincere o verrà inaspettatamente risucchiato nella lotta salvezza. Forse un altro tecnico, a fronte di un ruolino di marcia tanto scadente, verrebbe allontanato. Per adesso Mihajlovic è saldo sul suo ‘trono’: la speranza è che tutto vada bene nelle due sfide chiave della stagione rossoblù, o la panchina del serbo inizierebbe a traballare forte.
Detto questo, sempre e comunque forza Bologna! Perché anche nei momenti più bui la fede non svanisce. Anzi, si rafforza.
Mario Sacchi
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